In Costa D'Avorio la povertà avanza, e a ritmi irrefrenabili. Secondo gli ultimi dati del Fondo Monetario Internazionale, dal 10 per cento del 1985 si è passati al 48 per cento del 2008, per un totale di 10 milioni e 174mila poveri. Uomini, donne e bambini che nel Paese del Corno D'Africa non hanno accesso a cibo, alle cure sanitarie, all'educazione, al diritto alla vita. Nelle are

e rurali la situazione è ancora più drammatica: il 63 per cento della popolazione, 12 persone su 20, vive ormai sotto la soglia di povertà. Le cause sono chiare: la crisi politico-militare iniziata nel 2002, insieme allo sperpero di risorse per le elezioni e per i "signori" della politica, hanno contribuito a mandare a picco la popolazione, in una regione che per "dono di natura" potrebbe dirsi ricca, e che invece sprofonda sempre più nella miseria più nera.

In Costa d'Avorio Soleterre, già presente nelle città di Abidjan e Bouaké con progetti rivolti alle giovani vittime della guerra (mutilati, orfani e bambine soldato), ha deciso di estendere il proprio intervento. Il nuovo contesto si chiama Kregbé, villaggio del distretto di Bongouanou, 250 chilometri a nord est della capitale Abidjan, dove 10.000 persone sopravvivono, come e quando possono, di agricoltura di sussistenza.

A partire dal 2008, grazie anche alla collaborazione con le controparti Eohulo (immigrati ivoriani in Italia), Mudek (associazione di villaggio) e Anader (agenzia nazionale di sviluppo rurale), Soleterre ha dato vita a Kregbé a una cooperativa agro-pastorale di giovani donne, che oggi conta 230 soci.

Nel villaggio, ad oggi, oltre 60 donne beneficiano di un programma di formazione in tecniche agricole, allevamento, gestione d'impresa e contabilità. I benefici e i risultati concreti non si sono fatti attendere. Alla cooperativa sono stati messi a disposizione quattro ettari di terreno, che grazie alle sementi e alle attrezzature acquistate da Soleterre viene oggi coltivato a mais, manioca, arachidi e riso.

L'acquisto di un camion ha inoltre permesso ai contadini locali di portare i propri prodotti al mercato di città, svincolandosi così dall'intermediazione di compratori senza scrupoli, che abbattono i prezzi condannando gli abitanti di Kregbé alla fame. Infine l'allevamento: con la costruzione di una struttura adibita a pollaio che, grazie all'intervento di Soleterre, a breve ospiterà polli da terra e da allevamento, si avrà una garanzia aggiunta di autosufficienza produttiva e di sviluppo sostenibile per il futuro.

Per comune accordo con la popolazione locale, una percentuale dei proventi delle vendite andranno ad alimentare l'autosviluppo della cooperativa, oltre che a sostenere l'intera comunità di villaggio. Un primo passo importante, ma che ancora tuttavia non basta.

Soleterre si fermerà a Kregbé, al fianco della popolazione, fino a quando non le sarà restituita dignità, autosufficienza alimentare e, prima fra tutte, la possibilità di camminare da sola.

Per maggiori informazioni, al sito:
http://www.soleterre.org/notizie-sociali/scheda_news.asp?IDNews=291

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