"Il clima sulla Terra sta cambiando. La crisi toglie lavoro e valore. Il petrolio è più caro. Siate tempestivi e saggi".
E' questo il primo punto dell'appello rivolto ai Governi del G8 dal Comitato "In Marcia per il Clima", lo schieramento composto da 54 organizzazioni unite dalla comune convinzione che occorra attivarsi in fretta e in modo concreto per arginare la febbre del pianeta. Da Legambiente all'ACLI, dall'ARCI all'Aiab, ma anche Cia, Mdc, Isde, Aiab, Arciragazzi, Medici per L'ambiente, Slow Food Italia, Arci Caccia, UISP e tante altre associazioni ambientaliste, di consumatori, del mondo agricolo e sindacale che hanno riunito più di 10 milioni i cittadini intorno alle ragioni dell'appello.
Insieme al primo punto altre tre le richieste rivolte ai Grandi della Terra:
-Una nuova rivoluzione coinvolge le conoscenze, le tecnologie, i mercati, le norme, i soggetti sociali e i governi. Gli investimenti nella green economy e la nuova potenza energetica rinnovabile hanno superato per la prima volta quelli da energie fossili (petrolio e carbone). E il nucleare ha iniziato il suo declino. Il PIL non misura più il benessere dei popoli.
Guidate il cambiamento.
-Cambiano gli stili di vita. Costruiamo case e quartieri a zero emissioni: la prima voce d'investimento privato in efficienza è oggi l'abitazione. Cambia l'alimentazione, cambiano le macchine. Il consumo responsabile deve iniziare dagli acquisti pubblici, dal trasporto di uomini e merci. La cifra sarà il contributo evitato al cambiamento climatico, al consumo di risorse comuni della Terra.
Misurate le vostre decisioni di oggi.
-Cresce l'occupazione nelle rinnovabili, diminuisce nell'auto. Le risposte vere alla crisi stanno nelle scelte durature, sostenibili per l'uomo e l'ambiente. L'oggi è già domani, le decisioni immediate sono quelle di lunga lena. Come nei grandi cambiamenti della storia. Abbiamo bisogno di sicurezza e fiducia per l'avvenire. Per noi e i nostri figli. Non vogliamo spedire soldati per garantirci il petrolio e non vogliamo dover difendere alle frontiere un benessere di pochi.
Siate lungimiranti.
L'Ufficio stampa Legambiente 06.86268353-79-99-76