Investimenti e controlli inadeguati. Questi, per Legambiente, i temi che devono far riflettere sul tragico incidente di Viareggio e che dovrebbero sollecitare un immediato cambio di politiche.

"Se solo si dedicasse al trasporto merci su ferro la stessa attenzione che la politica dimostra nei confronti delle lobby dell'autotrasporto la situazione sarebbe infatti molto diversa. In Italia girano pochissimi treni merci rispetto agli altri Paesi europei (meno del 10% del trasporto merci avviene su ferrovia, a fronte del 25% della Germania, del 16% della Francia, del 35% dell'Austria), e quei pochi treni sono anche a rischio, perché sono vecchi e viaggiano sulle linee secondarie spesso non adeguate agli standard di sicurezza. Il sistema di controllo inoltre, non è assolutamente all'altezza della situazione".

Questa la posizione dell'associazione che torna a porre l'attenzione sulla questione degli investimenti sulle infrastrutture. "Occorre invertire le priorità di investimento evidentemente squilibrate a favore del trasporto su gomma - ribadisce Legambiente -, dal momento che tra il 2002 e il 2008, nei finanziamenti legati alla Legge Obiettivo, il 70,39% dei fondi è andato a strade e autostrade, il 15,87% è andato alle metropolitane, mentre solo il 13,73% ha riguardato le ferrovie. Nella sola ultima Finanziaria approvata, per l'autotrasporto sono stati individuati circa 300milioni di euro per rimborsi e esoneri fiscali, riconfermando così, come ogni anno da troppi anni si continui ad investire in politiche sbagliate".

In tema di sicurezza poi, è quanto mai indispensabile introdurre un Autorità che controlli e fissi le regole per la concorrenza e la sicurezza, nell'ambito di una gestione complessiva del settore trasporto (sia su gomma che su ferro) in cui siano chiare le responsabilità.

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