Colpo di teatro nel corso dell'udienza preliminare a Torino: l'accusa mostra vecchie immagini risalenti agli anni Trenta che documentano gli operai nello stabilimento di Casale Monferrato al lavoro tra grandi nuvole di amianto

Anche un vecchio filmato del cinegiornale "Luce" è stato utilizzato, oggi a Torino, dai pubblici ministeri che sostengono l'accusa all'udienza preliminare per il caso Eternit. La proiezione (seguita anche da una sessantina di parti civili) è stata uno dei colpi di teatro con cui la procura ha ribadito la richiesta di processare i due imputati, il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Jean Loui de Cartier, replicando nello stesso tempo alle varie eccezioni sollevate dai difensori. Le immagini, in bianco e nero, sono quelle tratte da un servizio che documenta il modo in cui si lavorava nello stabilimento di Casale Monferrato (Alessandria) negli anni Trenta: si vedono gli operai muoversi tra grandi nuvole di polvere d'amianto.
E subito dopo i pm hanno mostrato i verbali delle testimonianze - raccolte durante le indagini - dei dipendenti di epoche più vicine, secondo i quali la situazione, nel corso dei decenni, non era cambiata.
Al vaglio del gup, Cristina Palesino, ci sono i casi di persone morte o ammalate (quasi 2.900 sono quelle conteggiate nel capo d'accusa) per esposizione all'amianto lavorato in quattro filiali italiane della multinazionale.

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