In questi primi sei mesi del 2009 nuovi drammatici eventi hanno richiamato l'attenzione dell'opinione pubblica internazionale sul delicato tema dell'asilo. Purtroppo il continuo arrivo di persone che necessitano di una qualche forma di protezione internazionale dimostra come nel mondo siano ancora numerosi i paesi dai quali si fugge da guerre, persecuzioni o disastri naturali.

L'Italia nel corso dell'ultimo anno si è distinta per l'elevato numero di persone a cui è stata riconosciuta protezione internazionale ma al contempo ha attuato, più di recente, una politica di respingimenti che può risultare pregiudizievole per gli stessi richiedenti asilo.
Il nostro è certamente un paese esposto a questo tipo di flussi ed è per questo motivo che crediamo siano necessari interventi e politiche sempre più coordinate a livello europeo, ma sempre ispirate ad una grande cautela e, soprattutto, rispettose dei diritti di coloro che giungono chiedendo protezione.

D'altronde - lo abbiamo dimostrato più volte - sappiamo essere un paese accogliente così come avvenne nel lontano 1979, quando tutta l'Italia si attivò in soccorso dei "boat people". All'epoca la Caritas Italiana, con il prezioso contributo delle Caritas diocesane, svolse un importante ruolo di sostegno a questa operazione umanitaria che vide migliaia di vietnamiti raggiungere le nostre coste a bordo delle navi militari italiane.

Dopo 30 anni da quell'evento vogliamo rilanciarne il significato proprio in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, consapevoli del fatto che ci troviamo in un frangente nel quale il paese ha bisogno di recuperare la sua memoria storica per avviare un profondo discernimento.

Durante il prossimo Convegno Nazionale delle Caritas diocesane che si terrà a Torino dal 22 al 25 giugno 2009, Caritas Italiana presenterà una mostra multimediale che ripercorrerà puntualmente tutte le fasi di quella vicenda.
Proprio nel bimillenario della nascita di san Paolo, migrante e "Apostolo delle genti", rilanciamo le accorate parole del Santo Padre "come non farci carico di quanti, in particolare fra rifugiati e profughi, si trovano in condizioni difficili e disagiate? Come non andare incontro alle necessità di chi è di fatto più debole e indifeso, segnato da precarietà e da insicurezza, emarginato, spesso escluso dalla società?" (Benedetto XVI, 24 agosto 2008)

L'auspicio dunque è che questa iniziativa possa costituire un'ulteriore opportunità di riflessione, necessaria per scelte e atteggiamenti che sappiano porre sempre al centro il rispetto dei diritti e della dignità delle persone.

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