L'Arci esprime il proprio cordoglio ai familiari di Daniele Melis, Bruno Muntoni, Luigi Solinas e si unisce al dolore della comunità di Villa San Pietro per l'ennesima tragedia alla Saras che ha coinvolto tre operai sardi.
Non è più tollerabile per un Paese civile lo stillicidio di morti bianche che rimette drammaticamente al centro della discussione politica il tema del lavoro e del diritto alla sicurezza dei lavoratori. In Sardegna il massiccio ricorso alla cassa integrazione dovuto al disimpegno e smobilitazione di imprese multinazionali nel Sulcis-Iglesiente, a Porto Torres, a Ottana, con ripercussioni economiche e sociali gravissime, non può giustificare un abbassamento della soglia della qualità e della dignità del lavoro.
Non è stata una fatalità e chiediamo che si faccia chiarezza sino in fondo su quanto avvenuto. Chiediamo che il Governo ritiri la proroga alle scadenze di attuazione delle norme già previste nel Testo unico sulla sicurezza nel lavoro, destini risorse adeguate alla prevenzione degli incidenti e alla vigilanza nelle aziende, introduca norme di maggior tutela per i lavoratori delle ditte esterne in appalto.
La crisi economica non può tradursi in una contrazione degli investimenti aziendali per la sicurezza, non possono essere i lavoratori a pagare il prezzo più alto. Come giustamente disposto al primo punto nella nostra Costituzione, la politica tutta assuma come prioritario, tra le emergenze del nostro Paese, il tema del lavoro e dei suoi diritti.