Si è concluso il settimo Cammino di riconciliazione e pace organizzato per il 23 maggio dalla Tavola della Pace e dalle Acli. Al centro la crisi, l'arretratezza del Sud e la decrescita del pil
A otto mesi dal sesto Cammino di riconciliazione e della pace svoltosi a Benevento il 20 settembre 2008, si è svolta il 23 maggio 2009 la settima edizione della manifestazione il cui tema era 'Dal Sud, alziamo la voce per la carità e giustizia!'.
Organizzata dalla Tavola della pace in collaborazione con le Acli sannite e nazionali, la marcia di 14 chilometri che dividono il capoluogo sannita da Pietrelcina, luogo di nascita di padre Pio, voleva porre l'accento sulla crisi del lavoro, sulla realtà del Sud d'Italia, sulla ?decrescita' del Pil.
?È il lavoro che deve essere messo al centro della agenda politica del governo nazionale e internazionale - ha detto al termine della marcia Antonio Meola portavoce della Tavola della pace di Benevento - Guardare oltre la crisi occupazionale per il Sud d'Italia significa accettare la sfida di produrre beni e servizi, di fare impresa, di misurarsi con la creazione e gestione di aziende in forme mutualistiche e cooperative e comunque senza perseguire il principio della massimizzazione del profitto.
'È quella economia sociale - ha concluso Meola - che non può essere considerata ruota di scorta di un capitalismo compassionevole, ma soggetto originale e creativo di una libera economia sociale di mercato'.
Sul ruolo delle Associazioni dei lavoratori cristiani italiani in tempo di crisi è poi intervenuto Michele Rizzi, vicepresidente vicario delle Acli a livello nazionale: ?Le Acli - ha detto Rizzi - sono oggi nuovamente chiamate a rispondere a un bisogno profondo di fare, di sentirsi comunità. Un movimento sociale si forma solo quando i singoli si accorgono che altri vivono le stesse esperienze; si riscoprono chiamate a tessere legami sociali, allargando i confini della loro azione, per riaprire cammini di speranza, di condivisione, di piena realizzazione della condizione umana'.
Rinnoviamo, nelle Acli del futuro - ha proseguito Rizzi - che si fanno presente il loro impegno nel leggere i bisogni, soprattutto delle persone più deboli, nel promuovere cittadinanza attiva, nel sostenere percorsi di assunzione di responsabilità sociale e politica per gli uomini e le donne del nostro tempo in cammino per una società che non concede sicurezze, che non genera speranze, che sperimenta fino in fondo le radicali povertà e solitudini del mondo globale'.
?Oggi - ha concluso il vicepresidente delle Acli - stiamo costruendo ponti, non muri in diversi Paesi del mondo (Balcani, America Latina, Africa), sia per ricomporre conflitti, sia per affrontare le situazioni di ingiustizia più gravi. Vogliamo contribuire alla costruzione di un futuro in cui ci sia meno ingiustizia, meno povertà: nel mezzogiorno d'Italia, é questo il modo di costruire la pace; iniziando,da Benevento per far diventare questa manifestazione con Pietrelcina l'Assisi del Sud'.