Riportiamo una lettera di don Mario Perez, Direttore del Centro Giovani Don Bosco Ngangi di Goma, Repubblica Democratica del Congo:
"Carissimi amici, sono stato assente per qualche giorno per diversi incontri che ho avuto a Lubumbashi. Vi chiedo pertanto scusa per non aver potuto rispondere alle vostre lettere in questo periodo. Ancora grazie mille dei vostri messaggi, segno della vostra amicizia e solidarietà con il popolo del Congo.
Qualche novità:
1. Il Centro continua ad accogliere più di 4000 bambini ogni giorno. Tra di loro ce ne sono più di 1500 che non hanno una casa e che quindi non possono ancora rientrare presso la propria famiglia. Continuano a partecipare ai corsi scolastici presso il Centro e altri ancora hanno ancora bisogno di cure mediche. Ci sono anche 160 bambini ex-soldato che sono arrivati proprio in questi giorni. La maggior parte di loro non vede la propria famiglia da più di 3 anni. Sono interiormente sconvolti. Sono stati trasformati in macchine da guerra, un crimine questo di cui ancora non sappiamo misurare la gravità. Noi facciamo il possibile per ricreare intorno a loro il clima più familiare, cercando di prepararli all'incontro con le loro famiglie e i loro parenti. La maggior pare di loro però non hanno neanche più dei parenti e chi li ha avuti molto spesso è stato costretto ad ucciderli. In questi giorni continuano ad arrivare altri bambini ex-soldato. Più di 300 bambini, che sono passati in questi ultimi tempi al centro sono stati riuniti alle loro famiglie. Tutti gli altri bambini vengono dalla strada, da famiglie ormai distrutte dalla guerra o dalla malattia, o sono semplicemente orfani. La maggior parte di loro segue i corsi all'interno del Centro. Il Centro, grazie a voi, garantisce anche il sostegno scolastico per 8000 bambini che sono rientrati nei loro villaggi, presso le loro famiglie.
2. Gli sfollati presenti nella città di Goma vivono ancora con l'incertezza sul loro ritorno a casa. La situazione non è ancora sufficientemente tranquilla. Ci sono alcune zone da dove le persone sono ancora costrette a fuggire e questi sono costretti a dover lasciare in ostaggio alcuni membri delle proprie famiglie per salvarne degli altri. Inoltre ci sono alcune zone dove le famiglie sono potute rientrare, altre dove dopo essere rientrati sono stati costretti a fuggire di nuovo. Negli elenchi del tavolo di coordinazione delle Nazioni Unite si possono leggere solo i nomi degli sfollati della parte Nord del paese, ma mancano ancora quelli del Masisi, Walikale, sud Kivu e quelli presenti nei diversi siti di Goma o quelli che si trovano al di là della frontiera. La pace e la sicurezza di cui si parla è quindi ancora lontana.
3. Tra la fine di giugno e l'inizio di luglio terminerà l'anno scolastico 2008-2009. Vi ringraziamo per le migliaia di bambini che hanno potuto studiare, nutrirsi, riprendere la propria vita e divenire la speranza delle loro famiglie e del Congo, grazie al vostro contributo.
4. I volontari e i bambini che sono stati aggrediti stanno bene e sembra che le conseguenze non lascino tracce indelebili.
5. Il nostro centro si prepara inoltre ad un cambiamento della Direzione. Noi tutti faremo comunque il possibile per tenervi aggiornati.
Ancora grazie.
P. Mario Perez, Direttore"