E quattro. Dopo il Fuenti, il Villaggio Coppola Pineta Mare e Punta Perotti, finalmente va giù un altro storico ecomostro della costa italiana.
Venerdì 22 maggio sarà abbattuto lo scheletrone di Palamaria sull'isolotto di fronte a Portovenere (Sp) e per l'occasione una nuova maglietta firmata Legambiente arricchirà la collezione dell'associazione ambientalista dedicata agli Ecomostri Abbattuti. La indosserà tutto il folto gruppo di volontari che saranno presenti alla demolizione e che così rivendicheranno la vittoria di una battaglia di tutta l'associazione, del circolo locale e regionale, dei numerosi blitz compiuti con Goletta Verde e di tutti coloro che hanno lottato anni perché lo scempio fosse abbattuto.
Lo Scheletrone di Palmaria fa parte della Top five degli ecomostri costieri, i cinque peggiori per cui Legambiente ha chiesto ripetutamente ogni anno d'istruire le pratiche di demolizione. Una selezione di abusi esemplari per cui chiedere l'abbattimento in corsia preferenziale che ben rappresenta lo scempio dell'abusivismo che domina interi tratti del litorale della penisola italiana. Tentativi falliti di speculazione edilizia, come questo scheletro di cemento alto 30 metri che sovrasta da più di trent'anni l'isolotto di fronte a Portovenere e che incombe sul paesaggio del Parco, un'area tra le più suggestive della Liguria. Insieme ci sono l'albergo Alimuri a Vico Equense, le palazzine sulla spiaggia di Lido Rossello ad Agrigento, il villaggio abusivo di Torre Mileto nel Foggiano e la Palafitta di Falerna sulla costa calabrese.
La vicenda dello Scheletrone inizia nel 1968 quando il Sindaco di Portovenere rilascia una concessione edilizia per la realizzazione di un albergo e di un residence di 45 appartamenti, con annessi servizi e infrastrutture. Nello stesso anno la Pretura blocca la speculazione, mette sotto sequestro il manufatto e rinvia a giudizio i titolari della società lottizzatrice, il Sindaco e l'impresa. La sentenza è poi confermata anche in appello. La Giunta comunale di Portovenere vota una delibera che rigetta definitivamente la richiesta di condono presentata dai proprietari.
Il 23 maggio 2002 viene raggiunto un accordo tra la Regione Liguria, il Comune di Portovenere e la Sovrintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio della Liguria. Nel 2006 il sindaco di Portovenere dichiara che l'ecomostro sarà abbattuto interamente, spazzando via l'idea di tenere in piedi il primo piano. Nel dicembre dello stesso anno, il sindaco annuncia che la Regione Liguria ha stanziato 100mila euro per la demolizione.
Venerdì 22 maggio 2009 la speranza diventerà realtà.
L'Ufficio stampa Legambiente
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