I minori stranieri soli arrivati via mare a Lampedusa da maggio 2008 a febbraio 2009, sono stati 1994, a cui si vanno ad aggiungere 300 minori accompagnati. Nei mesi di marzo e aprile, dopo la trasformazione del CPSA (Centro Pronto Soccorso e Accoglienza) di Lampedusa in CIE (Centro identificazione e Espulsione), i minori migranti arrivati e trattenuti sull'isola o da lì trasferiti a Porto Empedocle sono stati 197 di cui 14 accompagnati. Secondo questi dati, diffusi da Save the Children, la media per sbarco, in entrambi i periodi di riferimento, è stata pertanto di circa 6 minori, con picchi che in alcuni casi hanno raggiunto anche 42 minori su un totale di 234 migranti.
Tali dati rafforzano la presunzione di presenza di minori tra i migranti che continuano ad essere rimandati in Libia, ai quali pertanto non sarebbe garantita protezione, nonché il loro superiore interesse, così come previsto dalla Convenzione dei Diritti dell'infanzia e dell'Adolescenza, ratificata dall'Italia.
La prassi adottata dal Governo italiano, inoltre, secondo Save the Children, metterebbe a rischio i loro diritti fondamentali in considerazione delle violazioni che avverrebbero nei centri di detenzione libici, come denunciato dalle altre organizzazioni umanitarie.
L'organizzazione, pertanto, sostiene l'importanza di garantire l'attuazione del modello di gestione dei flussi migratori misti basato sul soccorso, la prima accoglienza e l'identificazione dei gruppi vulnerabili, quali i minori, i richiedenti asilo e le vittime di tratta, e sollecita un'opportuna analisi dei casi individuali, che garantisca la tutela dei loro diritti.
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