ActionAid International denuncia il rischio di fallimento del vertice Milano, 14 settembre 2005 - Tra il 14 e il 16 settembre, a cinque anni dalla proclamazione della Dichiarazione del Millennio, 189 leader di stato e di governo si riuniscono a New York per fare il punto sullo stato di attuazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDGs). La voce di coloro che in prima persona patiscono la povertà è però assente. Tra il giugno e l'agosto scorsi ActionAid International ha intervistato oltre 340.000 persone in 5.000 villaggi di 18 paesi poveri. In questi cinque anni nessuno di loro ha migliorato la propria situazione, per molti s'è addirittura registrato un peggioramento. Secondo ActionAid ben poco è stato fatto per passare dalle promesse ai risultati. Basti pensare che in Africa il numero delle persone che vivono in povertà dal 1990 a oggi è aumentato di 100 milioni; dal 1997 coloro che soffrono la fame sono in continua crescita e oltre 150 milioni di bambini nei paesi poveri sono malnutriti; dal 1990 in Africa l'aspettativa di vita si è abbassata di 15 anni, in gran parte a causa dell'HIV/AIDS; 30.000 bambini muoiono ogni giorno prima di aver raggiunto un anno di età. «L'attenzione di media e diplomatici è tutta sulla riforma dell'ONU, ma non meno importante, per salvaguardare la credibilità delle Nazioni Unite, è il rispetto degli impegni presi nella lotta alla povertà», dichiara Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid International. Gli MDGs prevedevano il raggiungimento già nel 2005 di alcuni risultati sull'istruzione primaria universale e le libertà delle donne, ma ciò non è avvenuto. «Nonostante questo fallimento, i capi di stato e di governo stanno riducendo la loro azione in favore degli MDGs», denuncia De Ponte. «La distanza tra quanto dichiarato e quanto messo in pratica è abissale, come dimostra anche il comportamento del governo italiano: nel gennaio del 2002 il presidente del Consiglio manifestò l'intenzione di portare l'aiuto allo sviluppo del nostro paese all'1% del Prodotto Interno Lordo; la realtà è che da allora questa percentuale è scesa dallo 0,20% allo 0,15%», ricorda il segretario di ActionAid International. «Perché la Dichiarazione del Millennio non rimanga solo un documento pieno di affermazioni retoriche, è indispensabile che il World Summit metta al centro del dibattito gli individui e i loro diritti umani fondamentali. La prima cosa da fare è combattere l'esclusione sociale e l'impossibilità delle persone che vivono in povertà di prendere parte ai processi decisionali che li riguardano», conclude De Ponte. Le testimonianze raccolte da ActionAid International costituiscono il cuore di un rapporto di oltre 130 pagine. Per maggiori informazioni, ufficio stampa di ActionAid International Stefania Donaera - 06 57250150 - s.donaera@actionaidinternational.it Andrea Comollo - 02 74200 276 - a.comollo@actionaidinternational.it I documenti sono anche disponibili sul sito www.actionaidinternational.it Action Aid International, 14 settembre 2005

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