Avola (Sr), 5 maggio 2009 - Le ronde virtuali di giovani proposte dalla ministro della Gioventù Giorgia Meloni? "Un fai da te che li espone direttamente al pericolo. Semmai devono esistere responsabilità e consapevolezza da parte dei cittadini della rete".
A commentare l'idea della Meloni è don Fortunato Di Noto, il sacerdote fondatore dell'Associazione Meter (
www.associazionemeter.org), per il quale la proposta di "ronde virtuali" avanzata dal ministro suona azzardata: "Il ministro fa molto bene a parlare di sensibilizzazione e responsabilizzazione dei ragazzi, - dice - ma parlare di ronde significa suggerire un ?fai da te' quantomeno pericoloso. Parlare di ronde - continua il sacerdote - può spingere dei ragazzi a improvvisarsi cacciatori di pedofili. Questo non è il loro compito, né quello delle associazioni", continua don Di Noto, per il quale "L'opera delle associazioni - e dei cittadini - è semplicemente quella di segnalare alla polizia postale, come invitiamo tutti a fare. Senza bisogno di organizzarsi in ronde".
Il sacerdote precisa: "Vede, ministro Meloni: molto spesso dei pedofili sono stati colti con le mani nel sacco mentre acquistavano materiale pedopornografico. Si sono giustificati dicendo che ?stavano facendo la lotta alla pedofilia come don Di Noto'. Per loro norma e regola - e perché tutti lo sappiano - quello che faccio io con Meter e tutte le associazioni coinvolte nella lotta alla pedofilia, è semplicemente segnalare gli indirizzi alla Polpost. Altro che comprare o scaricare del materiale. Quindi stiamo attenti ad avanzare certe proposte, sicuramente dettate dalla voglia di fare bene per i ragazzi, ma che rischiano di rivolgersi contro quei ragazzi che proprio lei rappresenta", aggiunge.
Don Fortunato continua: "Vorrei ricordare al ministro Meloni (e alla sua collega Mara Carfagna) due cose: la prima è che in Italia il sistema costituito da Polizia Postale (presente nel territorio nazionale in tutte le regioni, e in Sicilia con due compartimenti) e dalle convenzioni ufficiali tra Ministero Interno e Associazioni accreditate è efficace, funziona da anni e contrastano egregiamente la pedopornografia. Quindi parlare di ?ronde' mi sembra un poco fuori luogo.". "Piuttosto - si chiede - che fine ha fatto l'Osservatorio Nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, che coordinava istituzioni e associazioni previsto dalla legge 269/98? Perché tutto tace? Signor Ministro - continua don Di Noto, chiediamo che ci sia sempre più collaborazione da parte dei cittadini, una presa di coscienza del fatto che la pedopornografia è un grave reato, piuttosto che ipotizzare delle ronde", conclude.
METER Associazione onlus di don Fortunato Di Noto
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