Amnesty International ha dichiarato oggi che le autorità della Moldova paiono aver assunto un atteggiamento punitivo nei confronti delle Organizzazioni non governative (Ong), a causa della loro azione in difesa dei diritti umani.
In una lettera inviata al primo ministro della Moldova, Amnesty International si è detta preoccupata per il fatto che alcune Ong, che avevano monitorato lo svolgimento delle elezioni e/o avevano denunciato le violazioni dei diritti umani commesse dai pubblici ufficiali a seguito delle violente manifestazioni del 7 aprile, stiano subendo richieste senza precedenti da parte del ministero della Giustizia e controlli stringenti da parte delle autorità fiscali.
"I difensori dei diritti umani sono una fonte d'ispirazione e meritano sostegno e protezione da parte dello stato nella loro lotta per la tutela dei diritti umani" - ha dichiarato Nicola Duckworth, direttrice del Programma Europa e Asia centrale di Amnesty International.
"Le autorità della Moldova stanno venendo meno al dovere di garantire che gli attivisti per i diritti umani siano in grado di svolgere il proprio lavoro senza impedimenti e di proteggerli da qualsiasi violazione, come sancito nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sui difensori dei diritti umani" - ha proseguito Duckworth.
Amnesty International ha ricevuto informazioni secondo le quali almeno sette Ong, tra cui la stessa sezione locale dell'organizzazione per i diritti umani, hanno ricevuto una lettera del ministero della Giustizia, datata 16 aprile, nella quale viene chiesto di esplicitare la propria posizione sui disordini e indicare quali misure esse abbiano adottato per prevenire e fermare la violenza. Inoltre, la maggior parte di queste Ong ha ricevuto, il 24 aprile, un'ingiunzione da parte degli ispettorati locali delle tasse in cui si chiedeva di sottoporre i rendiconti finanziari per il 2008 e il 2009, nonché di indicare le fonti di entrata e le voci di spesa, entro il 28 aprile. La scadenza estremamente ravvicinata ha reso arduo rispondere a queste richieste.
Ieri, 28 aprile, funzionari dell'ispettorato delle tasse hanno visitato la sede di Amnesty International della Moldova, chiedendo un elenco del personale pagato e ulteriore documentazione.
Amnesty International ha chiesto spiegazioni su questo comportamento alle autorità della Moldova, sollecitandole a garantire che le organizzazioni per i diritti umani e gli altri attivisti della società civile possano svolgere il proprio lavoro in un ambiente privo di intimidazioni, ostacoli e minacce.
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