di Redazione
Conclusosi l'"Onu dei popoli", dove ha preso parte al dibattito anche Giuliana Sgrena, al via oggi la marcia della Pace, ricordando l'attacco alle due Torri gemelle e non solo.
Ieri a Palazzo dei Priori a Perugia all'Assemblea dell'Onu dei Popoli "Salviamo l'Onu", che si svolge prima della Marcia della Pace, si è parlato di guerra e terrorismo cercando di individuare una possibile via d'uscita dalla spirale della violenza che rende il nostro mondo sempre più disperato, affamato, violento e violentato.
All'incontro coordinato da Tonio Dall'Olio di Libera, Antonio Papisca dell'Università di Padova, Francesco ANfossi, giornalsita di Famiglai Cristiana, Giovanna Botteri, giornalista del TG 3, sono intervenuti i circa 200 ospiti internazionali e Giuliana Sgrena, giornalista del Manifesto.
"Andando in Iraq per seguire la guerra preventiva e poi le elezioni sapevo che il conflitto sarebbe degenerato. Ma non immaginavo fino a che punto. Quando sono stata rapita da chi diceva di lottare per liberare il proprio paese, mi sono sentita ostaggio delle mie stesse convinzioni": è quanto ha dichiarato la Sgrena davanti alla assemblea dell'Onu dei Popoli.
Anche l'inviata del tg 3 Giovanna Botteri ha parlato della sua esperienza come inviata di guerra. "I giornalisti che sono in Iraq
non stanno dalla parte né dei terroristi né dei militari né di qualunque parte in conflitto - ha dettola Botteri - ma stanno dalla parte della società civile, con i deboli che subiscono la guerra e non la fanno".
La Sgrena, che è stata lungamente applaudita e accolta dai tanti ospiti internazionali che l'hanno conosciuta lungo la sua esperienza di inviata di guerra in diversi paesi, ha parlato soprattutto della sua vicenda in Iraq: "Nessuno delle parte in conflitto vuole testimoni, ma io sono convinta che ci sia chi invece li vuole ed è la società civile, che in questo momento è disarmata". E ha continuato, parlando del cosiddetto cammino verso la democrazia di quel paese: "Si parla di democratizzazione dell'Iraq, ma com'è
possibile, se non c'è libertà di informare?", dichiarandosi disposta a tornare a informare su quanto accade a Baghdad.
La Botteri ha ripreso l'argomento dell'assenza di gran parte dei media italiani e internazionali dall'Iraq e in generale della crescente
difficoltà per i giornalisti di continuare a informare dalle situazioni di conflitto, lanciando un appello: "Chiedo a questa Assemblea di aiutarci a fare il nostro lavoro di giornalisti".
Giuliana Sgrena e Giovanna Botteri hanno partecipato in serata a un incontro con i ragazzi riuniti a Terni per la Seconda Assemblea dell'Onu dei Giovani.
" Da 30 anni in Angola i bambini combattono una delle tante guerre dimenticate. E' un affronto ai diritti umani. Quando un bambino di 6 mesi, sventrato, ti muore in braccio senza che tu possa fare niente, cambia il tuo concetto di guerra. Ai bambini dell'Angola, l'unica cosa che la società sta dando è la guerra" ha detto Padre Josè Adriano Ukwatchali . Questa una delle tante voci internazionali che si sono susseguite oggi alla Sala dei Notari durante la sessione "Contro il flagello della guerra e del terrorismo: che fare ora?".
Anjelique Kipulu della Repubblica Democratica del Congo "Sono felice di poter parlare del mio paese e della guerra che lo sta devastando perchè della guerra in Congo non parla nessuno. Abbiamo bisogno di richiamare l'attenzione della comunità internazionale sulla guerra perché vogliamo la pace."
Nella sessione parallela dedicata al futuro del commercio tra giustizia e diritti umani, inoltre, Antonio Tricarico della Campagna per la riforma della Banca Mondiale " L'impatto delle politiche commerciali del WTO sono chiare a tutti non solo nel sud del mondo, ma anche nel nord. Ora la società civile e gli enti locali sono pronti per portare proposte alternative alla conferenza ministeriale del WTO che si terrà ad Hong Kong dal 13 al 18 dicembre".
Vita, 11 settembre 2005