L'idea del ministro Tremonti di dare la possibilità, nella prossima dichiarazione dei redditi, di destinare il 5 per mille agli aiuti alle popolazioni colpite dal terremoto, è inutile e dannosa.
Per fare chiarezza sulla proposta, va innanzitutto detto che il 5 per mille non è una tassa aggiuntiva di scopo. Quei fondi sono già destinati al mondo dell'associazionismo, del volontariato e della ricerca scientifica. Quindi non si tratterebbe di risorse nuove, ma del semplice spostamento di soldi già previsti per iniziative sociali.
E' inutile per i fini che dichiara, visto che in base ai tempi di ripartizione dei fondi, i destinatari ne potrebbero godere solo nel 2011 (oggi si stanno ancora ripartendo i fondi del 2007). Il che non depone bene per la decantata velocità con cui il governo sostiene di voler procedere alla ricostruzione!
E' una proposta dannosa, perché andrebbe a colpire quell'arcipelago di organizzazioni che costituiscono la vera ossatura del nostro sistema di protezione civile nazionale e che da giorni sono già al lavoro in Abruzzo. Si priverebbero inoltre associazioni e organismi di volontariato di risorse vitali per svolgere la loro attività di assistenza e promozione sociale verso i più disagiati, attività utili in generale e indispensabili all'indomani di una catastrofe come questa, quando, finita la prima emergenza, sarà necessario aiutare la popolazione a superare il trauma patito e a riprendere una vita che gradualmente torni alla normalità.
Altri devono essere i mezzi per reperire "soldi freschi", come li chiama il Presidente del consiglio. Dal dirottare in Abruzzo gli investimenti per il contestato Ponte sullo stretto, alla reintroduzione dell'Ici sulla prima casa per i più abbienti, ad una riduzione delle spese militari, all'utilizzo dell'8 per mille per gli scopi che già la legge gli attribuisce, tra cui gli aiuti alle zone colpite da calamità naturali.
Al governo spetta la decisione, a noi la denuncia di quelle controproducenti e poco trasparenti.