Sono già numerose le prese di posizione del mondo del volontarito e del non profit contrarie alla proposta del ministro Tremonti di estendere la destinazione del 5 per 1000 ad un fondo per la ricostruzione in Abruzzo. "Il Ministro dell'Economia e Finanze Giulio Tremonti - si legge in una nota di via XX Settembre - ha attivato presso il ministero le procedure per introdurre il terremoto dell'Abruzzo nell'elenco delle causali di destinazione per il 5 per mille".
"Così si crea una graduatoria della disperazione mettendo in competizione realtà difficili e ai margini" - ha commentato Andrea Olivero, presidente delle Acli e portavoce del Forum del Terzo settore. "Va ribadito il principio di sussidiarietà alla base del fondo, secondo il quale è il cittadino che sceglie a quale organizzazione dare i propri soldi per specifici interventi. E fra queste non può esserci lo Stato, altrimenti si torna agli aiuti del pubblico. Il ministro Tremonti ci chieda invece un impegno per l'Abruzzo, lo daremo anche per iscritto, ma non cancelli la logica della sussidiarietà" - conclude Olivero.
Dello stesso parere anche Marco Granelli, presidente del Csvnet(Coordinamento dei centri di servizio per il volontariato). "Ricordo - dice Granelli - che sul 5 per mille lo Stato ha fissato un tetto, 380 milioni di euro. Se questo tetto si conferma, vuol dire che Tremonti non allarga gli interventi, ma toglie i soldi ad attività di assistenza svolte dal non profit. Si tratta di fabbisogni che comunque continuano ad essere presenti: mi riferisco ai disabili, ai tossicodipendenti, all'assistenza domiciliare per gli anziani e così via. Così come è stata annunciata la misura non aggiunge nulla. Tremonti interviene su soldi già destinati dallo Stato ad altro. Mi sembra un intervento inopportuno. C'è il rischio di una guerra fra poveri". Diverso sarebbe - secondo Granelli - se il ministro ampliasse il tetto e, di conseguenza, gli interventi. "Ci teniamo agli abruzzesi, al dramma che li ha colpiti, e lo dimostra la nostra partecipazione nei soccorsi - dice Granelli - ma se vogliamo fare di più per loro, bisogna destinare risorse aggiuntive, non pescare nel fondo già destinato per altre emergenze sociali. Sull'ampliamento degli interventi c'è la nostra totale disponibilità a ragionare".
Anche la Caritas Italiana è perplessa. "La questione - dice Francesco Marsico, vicedirettore della Caritas - è capire quale idea di sussidiarietà ha il governo: se esiste il 5 per mille ed anche i conti attivati nei ministeri, se valorizza il terzo settore e se anche gli organi di governo sono soggetti a cui fare appello per la solidarietà".
"Devolvere il 5 per mille per gli abruzzesi, come annunciato da Tremonti, potrebbe essere inutile e potenzialmente dannoso, mentre i fondi già ci sarebbero" - ha spiegato a 'Repubblica' Gianpaolo Concari, commercialista esperto di enti no profit. "Soldi per il terremoto in realtà ce ne sono già adesso - afferma Concari. Si possono infatti anticipare e quindi smobilizzare i soldi dell'8 per mille". La legge già prevede, all'art. 2 comma 1 del d. P. R. 10/03/1998, che, qualora l'8 per mille sia devoluto allo Stato, questo li utilizzi "per calamità naturali". "Quindi basterebbe 'blindare' i fondi dell'8 per mille per indirizzare nuove risorse alla popolazione abruzzese" - prosegue Concari. Ma perché "blindare" se la legge prevede con molta precisione dove indirizzare il fondo dell'8 per mille (fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione beni culturali, ndr)? "Perché il fondo, in questi anni, è stato depauperato per tappare falle di bilancio, oppure, e questo è incontrovertibile, per finanziare azioni di guerra in Afghanistan. E al contrario del 5 per mille non ha un tetto massimo, se non nell'ammontare globale dell'Irpef" - conclude Concari.
Va registrato inoltre il duro commento di Vita non profit alle compiaciute dichiarazioni del presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, alla proposta del ministro Tremonti di inserire la "Ricostruzione dell'Abruzzo" fra le causali della devoluzione del 5 per mille. "Invece di preoccuparsi dai disastri provocati dai costrutori in Abruzzo, Assoedilizia ha scelto di applaudire la decisione di destinare il 5 per mille a favore delle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo" - sottolinea Vita. "La solidarietà umana Assoedilizia la dimostri facendo chiarezza su cosa è accaduto in Abruzzo" - conclude la breve nota.
Il 5 per mille è stato istituito con la Finanziaria del 2005. Finora sono state distribuite le somme destinate con la dichiarazione del 2006 per un importo complessivo di circa 345 milioni di euro. La possibilità di scelta, che non comporta alcun aggravio per il contribuente, in quanto si tratta di una semplice destinazione di una quota della propria Irpef, è stata particolarmente apprezzata dai contribuenti. Nel 2006 ben 15,8 milioni di contribuneti hanno operato la scelta di cui però solo 13,4 milioni hanno effettivamente devoluto il 5 per mille in quanto 2,4 milioni risultavano con una dichiarazione con imposta netta pari a zero, quindi impossibilitati a destinare. [GB]