di A. Comollo - Action Aid International
Nota di ActionAid International sull'insediamento di Pascal Lamy a Direttore Generale del WTO
Milano, 1 settembre 2005 - In occasione del suo insediamento come Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), ActionAid International avverte Pascal Lamy che l'unico modo per sbloccare la situazione in stallo delle trattative commerciali è ottenere concessioni dai paesi più sviluppati.
Secondo ActionAid International, da qui a dicembre, quando ci sarà la riunione del WTO a Hong Kong, Lamy deve assolutamente evitare di promuovere trattative che favoriscano gli interessi dei paesi ricchi. Lamy dovrebbe invece pianificare le trattative su nuove basi che garantiscano alle comunità più povere un livello di vita dignitoso e di poter condividere i benefici del commercio mondiale.
"Con le trattative in stallo molti membri del WTO fanno affidamento sul lavoro di Pascal Lamy perché magicamente dia una nuova spinta ai negoziati, ma Lamy avrà successo soltanto se impara dagli errori passati. Deve smettere di appoggiare gli interessi dei ricchi e deve invece ascoltare le preoccupazioni dei paesi del Sud del Mondo", dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid International.
In qualità di commissario dell'Unione Europea per il Commercio, Pascal Lamy è stato già coinvolto nelle trattative del WTO. All'ultimo summit a Cancun nel 2003 ha sostenuto una "politica del rischio calcolato" favorendo la riluttanza di Unione Europea e Stati Uniti a impegnarsi concretamente in aree chiave come l'agricoltura.
Nel 2004, Lamy è stato coinvolto nel cosiddetto "piano di luglio" che ha favorito i paesi ricchi espandendo le loro opportunità di usufruire dei sussidi e ha riportato in auge dazi che nuocerebbero alle economie dei paesi poveri. Agli Stati Uniti è ststo permesso di continuare a sovvenzionare i propri coltivatori di cotone facendo così cadere in uno stato di povertà ancora maggiore 10 milioni di persone nel centro e ovest Africa.
"Da adesso fino all'incontro di Hong Kong, la sfida per Lamy è quella di persaudere i paesi ricchi a fare concessioni su punti chiave come l'agricoltura e di porre un freno alle spinte verso i paesi del Sud del Mondo perché aprano ulteriormente i propri mercati. Se Lamy desidera realmente affrontare la povertà, deve dare la possibilità ai paesi poveri di svolgere un ruolo centrale durante i negoziati", conclude Marco De Ponte.
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ActionAid International, 1 settembre 2005