Save the Children ha avviato ieri mattina nel campo di Bazzano ad est dell'Aquila, gestito dalle Misericordie, le prime attività, in collaborazione con la Asl di Bazzano, di supporto psicologico per i bambini colpiti dal terremoto in Abruzzo, finalizzate ad aiutarli a superare il trauma subito.
"I bambini hanno subito un forte shock psicologico a causa del terremoto: sono stati costretti ad abbandonare le loro case improvvisamente durante la notte, hanno perso amici o parenti, e ora sono costretti a vivere in campi sfollati insieme alle famiglie. La nostra esperienza internazionale nella risposta alle emergenze ci insegna che è assolutamente necessario dare loro uno specifico supporto. I nostri operatori specializzati stanno facendo svolgere ai bambini le normali attività quotidiane. Stare insieme, in un posto sicuro dove giocare, disegnare, li aiuterà ad affrontare meglio il trauma e sentirsi nuovamente al sicuro", ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia.
I bambini, inoltre, sono molto impauriti anche a causa delle continue scosse di assestamento di questi giorni e alcuni di loro hanno dei disturbi fisici di tipo psicosomatico: mal di testa, mal di pancia, vomito, diarrea.
"I bambini hanno assolutamente bisogno di normalità. Impegnarsi affinchè essi possano tornare al più presto alla loro routine quotidiana, per quanto possibile, in generale può contribuite a far superare loro questo momento particolarmente difficile", ha affermato Filippo Ungaro di Save the Children, presente sin dai primi momenti insieme ad un team di Save the Children nei territori colpiti dal terremoto.
Gli operatori specializzati dell'Organizzazione stanno svolgendo attività ricreative nel campo di Bazzano, dove vivono circa 50 bambini, che possono passare del tempo insieme, giocare, disegnare, oltre svolgere alcune attività educative. Queste attività portano un beneficio diretto anche ai genitori, anch'essi molto provati dal punto di vista psicologico, di affrontare i tanti problemi quotidiani che devono risolvere.
"Stiamo lavorando per estendere l'intervento, direttamente o in collaborazione con altre organizzazioni, in altri campi o aree dell'Abruzzo, al fine di raggiungere il maggior numero di bambini possibile. Per questo abbiamo avviato una raccolta fondi, a livello sia nazionale che internazionale, in modo da poter implementare e rendere l'intervento sostenibile nel lungo periodo e per il quale chiediamo il supporto di tutti", ha concluso Valerio Neri.
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