In merito agli eventi calamitosi che hanno colpito la città di L'Aquila e di altre zone dell'Abruzzo alle ore 3,32 del 6 Aprile 2009, al fine di non intralciare le operazioni di soccorso da parte della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, delle Forze di Polizia e delle altre Istituzioni impegnate sul campo, si pregano gli Enti di Servizio civile nazionale di non intraprendere attività di solidarietà che comportino lo spostamento di volontari nell'area colpita.
Il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sentito per le vie brevi, ha chiesto esclusivamente, in questa primissima fase dell'emergenza, la collaborazione del Dipartimento del Servizio Civile Nazionale ed in particolare dei seguenti Enti:
1. Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze (ANPAS);
2. Confederazione Nazionale delle Misericordie;
3. ARCI Servizio Civile, nelle sue componenti PROCIV ARCI e Legambiente;
4. Croce Rossa Italiana.
I predetti Enti, previo coordinamento con il Dipartimento della Protezione Civile, sono autorizzati a dislocare nell'area del disastro anche i volontari del Servizio Civile Nazionale. A tal fine gli Enti interessati dovranno far pervenire all'UNSC via e-mail (ammissioneimpiego@serviziocivile.it ) o via fax al n° 06-49224210, apposita richiesta concernente l'invio dei volontari nell'area del disastro, specificandone le generalità e il progetto nel quale sono impegnati, nonché acquisendo il loro consenso per iscritto.
Ai sensi del paragrafo 6.3 del D.P.C.M. 4 Febbraio 2009 recante: "Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale", la permanenza dell'area dei volontari è consentita per un massimo di 30 giorni, salvo ulteriori proroghe.
Gli Enti aventi progetti in corso di realizzazione nell'area colpita dal disastro possono chiedere l'autorizzazione a sospendere i predetti progetti ed impegnare i volontari disponibili nell'attività di soccorso acquisendo il nulla-osta da parte del Dipartimento della Protezione Civile sul loro possibile utilizzo.
Gli Enti che hanno avuto la sede di attuazione progetto crollata o inagibile devono informare urgentemente l'UNSC o la Regione Abruzzo allo scopo di definire il prosieguo e/o la sospensione temporanea delle attività in relazione all'emergenza in atto.
I giovani in servizio civile nazionale che a causa dell'evento sismico non riescono a raggiungere le sedi di servizio sono da considerarsi, previa comunicazione all'UNSC, in permesso straordinario per un massimo di 30 giorni da non decurtare dai 20 spettanti nell'arco dei dodici mesi di servizio.

IL CAPO DELL'UFFICIO NAZIONALE PER IL SERVIZIO CIVILE
On.le Prof. Leonzio BOREA

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