È composta da biossido d'azoto, sta su Pechino ed è la diretta conseguenza di attività umane. La scoperta del satellite dell'Esa crea nuovi allarmi sull'inquinamento
La più grande nube di biossido d'azoto mai registrata sulla Terra sta nei cieli della Cina, su Pechino. È stata scoperta grazie alle foto scattate dal satellite Envisat dell'Esa (l'Ente spaziale europeo) e ha subito riacceso - complice anche l'uragano Katrina dall'altra parte del mondo - il dibattito sul modello energetico mondiale (la Cina dipende al 75 per cento dal carbone) e i cambiamenti climatici.
La nube tossica cinese rappresenta un vero disastro ambientale: il biossido d'azoto infatti è prodotto quasi esclusivamente da attività umane (centrali elettriche, industrie pesanti e dai trasporti). Pertanto la sua presenza non fa altro che dimostrare come nel Paese asiatico non esista uno straccio di sistema anti-inquinamento: un grave problema anche di natura sanitaria visto che una prolungata esposizione al biossido d'azoto causa lesioni polmonari e problemi respiratori. Gli osservatori fanno notare che una nube di queste dimensioni è la conseguenza dell'esponenziale crescita economica del gigante cinese negli ultimi anni.
Ricercatori cinesi ed europei del programma "Drago" lavorano insieme sulle rilevazioni dei satelliti per sorvegliare la qualità dell'aria in Cina. I loro lavori, che riguardano gli anni 1996-2002, sono stati appena pubblicati sulla rivista britannica "Nature". E pongono all'attenzione mondiale i cambiamenti avvenuti nei cieli della Cina e nel clima mondiale. Anche di questo, con ogni probabilità, si discuterà al convegno internazionale di Roma (previsto per il 16 e 17 novembre) organizzato dal comitato scientifico Ev-K2-Cnr.
La Nuova Ecologia, 4 settembre 2005