Incendio Aumento vertiginoso del numero di incendi in Italia: sono 35.328 gli ettari di terreno andati in fumo dall'inizio dell'anno, l'81% in più rispetto al 2004. Maglia nera alla Sardegna, seguono Calabria e Sicilia
Sale in maniera vertiginosa il numero degli incendi in Italia. Quest'anno sono stati l'81% in più rispetto al 2004. La palma d'oro (o meglio, la maglia nera) per la regione che ha avuto finora la superficie bruciata più alta va alla Sardegna (10.461 ettari, con 2.092 incendi e un incremento del fenomeno del 275%). Al secondo e terzo posto nella triste graduatoria ci sono la Calabria con 4.636 ettari e la Sicilia con 4.480 ettari.
Più in generale sono 35.328 gli ettari di terreno andati in fumo dal 1 gennaio al 21 agosto 2005 (i dati sono del Corpo forestale dello Stato) e ben 6.590 sono stati il numero degli incendi nello stesso periodo: l'81% in più rispetto al 2004. «Dopo la diminuzione positiva dello scorso anno - spiega Riccardo Consales, coordinatore nazionale della campagna anticendi - quest'anno purtroppo è ripreso a salire il numero degli incendi e degli ettari colpiti dai roghi».
Diversi i motivi che hanno portato a questo vertiginoso aumento per l'associazione Verdi ambiente e società (Vas), come per esempio «le condizioni meteorologiche molto variabili di anno in anno legate alle alte temperature, ai venti e ai giorni piovosi», anche se le cause principali sono per la maggioranza di natura dolosa. «Molte Regioni hanno approntato il loro "Piano di prevenzione" - conclude Consales - ma alla luce di questi giorni sembra che poche riescano ad applicarlo. Riteniamo che l'applicazione corretta della legge quadro 353/2000 possa essere uno strumento efficace per la prevenzione degli incendi, che sta a significare salvaguardia del patrimonio boschivo e della biodiversità, nonché prevenzione dai rischi di dissesto idrogeologico».
La Nuova Ecologia, 4 settembre 2005