L'UNICEF sta lavorando con il governo e i partner non governativi rimasti per far fronte alle lacune nella fornitura di servizi salva vita per i bambini, a seguito della
sospensione delle attività di 16
ONG - Organizzazioni non governative da parte del governo sudanese.
Mentre prosegue un'attenta
valutazione dell'impatto su donne e bambini, l'UNICEF ha avvertito che saranno colpiti i programmi per la fornitura di acqua potabile, servizi igienici, assistenza sanitaria e nutrizionale per centinaia di migliaia di bambini, con effetti particolarmente pesanti in Darfur.
«In Darfur ci sono 2,7 milioni di sfollati a causa della guerra, la metà dei quali bambini - ha dichiarato il Presidente dell'UNICEF Italia,
Vincenzo Spadafora - «La sospensione delle attività delle ONG nella regione preoccupa, perché si tratta di organizzazioni che avevano un ruolo chiave nel far fronte alle emergenze di cui soffre questa popolazione».
Qualsiasi interruzione dei servizi per la salute e la distribuzione di cibo potrebbe
esacerbare lo stato di malnutrizione dei bambini, in particolare con l'avvicinarsi della stagione in cui c'è carenza di cibo, che inizia in aprile. La
stagione delle alluvioni inizia a maggio, e con la partenza delle
ONG le attività volte a prevenire e ridurre i focolai di colera e la capacità di risposta rischiano di essere seriamente compromesse.
L'UNICEF, insieme ad altre agenzie delle Nazioni Unite, sta attuando
interventi immediati per assicurare i servizi di base, per quanto possibile, per le prossime settimane ma non ha la capacità e le risorse per attuare tutti i programmi a lungo termine che venivano forniti dalle organizzazioni sospese, continua a chiedere il loro immediato ritorno.
L'UNICEF ha stimato che saranno necessari
23 milioni di dollari per le esigenze umanitarie da oggi a giugno 2009, nelle zone colpite dalla sospensione delle 16
ONG.