"Cercare la verità sulla guerra di Gaza": 16 personalità, tra cui Antonio Cassese, scrivono al Segretario generale e al Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla necessità di un'indagine internazionale sulle violazioni del diritto umanitario da parte di Israele e dei gruppi armati palestinesi durante il conflitto di Gaza
Sedici personalità, tra cui l'italiano Antonio Cassese, hanno sottoscritto una lettera al Segretario generale e al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla necessità di un'indagine internazionale sulle violazioni del diritto umanitario commesse da parte di Israele e dei gruppi armati palestinesi nel corso del recente conflitto di Gaza.
Il testo della lettera aperta, promossa da Crisis Action e sostenuta da Amnesty International, è il seguente:
"Durante il recente conflitto di Gaza sono emerse denunce di gravi violazioni delle leggi di guerra, riguardanti la condotta e le azioni sia dell'esercito israeliano che dei gruppi armati palestinesi.
Sulla base della nostra diretta esperienza nel campo della giustizia internazionale e nella riconciliazione dei conflitti, riteniamo importante che sia svolta un'indagine internazionale sulle gravi violazioni delle leggi di guerra commesse da tutte le parti coinvolte nel conflitto di Gaza. Senza stabilire i fatti in modo credibile e imparziale, sarà difficile per le comunità che hanno pagato l'altissimo prezzo della violenza superare le conseguenze del conflitto e lavorare insieme alla costruzione di una pace migliore.
Un'indagine rapida, indipendente e imparziale rappresenterebbe una documentazione pubblica sulle gravi violazioni del diritto umanitario e fornirebbe raccomandazioni sul modo in cui i responsabili dovrebbero essere chiamati a risponderne. Abbiamo constatato direttamente l'importanza di indagare sulla verità e di dare giustizia alle vittime dei conflitti e crediamo che questa sia la pre-condizione per andare avanti e ottenere la pace in Medio Oriente.
Il diritto umanitario delle Convenzioni di Ginevra fornisce standard universali relativi alla condotta di guerra sia degli stati che degli attori non statali. Il mondo deve pretendere in modo vigile il rispetto di questi standard, indagare e esprimere la condanna per la loro violazione.
Chiediamo ai leader mondiali di trasmettere in modo deciso il messaggio che colpire i civili durante un conflitto è completamente inaccettabile. Chiediamo loro di sostenere l'istituzione di una Commissione d'indagine delle Nazioni Unite sul conflitto di Gaza. Questa Commissione dovrebbe avere la più ampia competenza e autorevolezza possibile e dovrebbe:
ricevere il mandato di svolgere un'indagine rapida, completa, indipendente e imparziale su tutte le denunce di gravi violazioni del diritto umanitario commesse da tutte le parti coinvolte nel conflitto, non limitandosi unicamente agli attacchi contro le strutture delle Nazioni Unite da parte dell'esercito israeliano;
agire in accordo con i più rigorosi standard internazionali che regolano questo tipo d'indagine;
fornire raccomandazioni, se rinvenisse prove sufficienti, sul modo più adeguato per procedere nei confronti dei responsabili delle gravi violazioni del diritto umanitario da parte delle autorità competenti.
Quanto è accaduto a Gaza ci ha scosso profondamente. C'è un disperato bisogno di aiuti e ricostruzione ma, per rimarginare davvero le ferite, è anche doveroso stabilire la verità sui crimini perpetrati contro i civili da entrambe le parti in conflitto."
Segue l'elenco dei firmatari:
Cherif Bassiouni, presidente della Commissione di esperti delle Nazioni Unite per indagare sulle violazioni del diritto umanitario nell'ex Jugoslavia (1992-1994) e presidente del Comitato di redazione della Conferenza diplomatica delle Nazioni Unite sulla Corte penale internazionale (1998).
Alex Boraine, vicepresidente della Commissione per la verità e la riconciliazione del Sudafrica (1995-1998).
Antonio Cassese, primo presidente (1993-1997) e giudice (1993-2000) del Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia e capo della Commissione internazionale d'inchiesta delle Nazioni Unite sul Darfur (2004).
Luc Côté, direttore esecutivo della Commissione speciale indipendente d'inchiesta per Timor-Leste (2006), direttore dei procedimenti penali della Corte speciale per la Sierra Leone (2003-2005).
Richard J. Goldstone, presidente della Commissione permanente d'inchiesta del Sudafrica sulla violenza pubblica e le intimidazioni (1991-1994), procuratore capo dei Tribunali internazionali per l'ex Jugoslavia e il Ruanda (1994-1996), giudice della Corte costituzionale del Sudafrica (1996-2003) e presidente della Commissione indipendente d'inchiesta delle Nazioni Unite sul Kosovo (1999).
Hina Jilani, rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite sui difensori dei diritti umani (2000-2008) e membro della Commissione d'inchiesta sul Darfur (2006).
Salomón Lerner Febres, presidente della Commissione per la verità e la riconciliazione del Perú (2001-2003).
Dumisa Ntsebeza, membro della Commissione per la verità e la riconciliazione del Sudafrica (1995-1998) e della Commissione internazionale d'inchiesta delle Nazioni Unite sul Darfur (2004).
Stelios Perrakis, membro della Commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite sul Libano (2006) e membro della Commissione internazionale di accertamento dei fatti.
Paulo Sérgio Pinheiro, relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani in Burundi (1995-1999) e in Myanmar (2000-2008) e presidente della Commissione speciale indipendente d'inchiesta per Timor-Leste (2006).
Mary Robinson, presidente dell'Irlanda (1990-1997) e Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (1997-2002).
William A. Schabas, membro della Commissione per la verità e la riconciliazione della Sierra Leone (2002-2004).
Yasmin Sooka, membro della Commissione per la verità e la riconciliazione del Sudafrica (1995-1998) e della Commissione per la verità e la riconciliazione della Sierra Leone (2002-2007).
Desmond Travers, ex colonnello delle Forze di difesa irlandesi, direttore dell'Istituto per le indagini penali internazionali.
Desmond Tutu, presidente della Commissione per la verità e la riconciliazione del Sudafrica (1995-1998) e premio Nobel per la pace.
Ralph Zacklin, assistente del Segretario generale delle Nazioni Unite per gli affari legali (1998-2005) e membro della Commissione speciale indipendente d'inchiesta per Timor-Leste (2006).
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