Secondo il comma 1, lett. F, dell' art. 45, del disegno di legge "Disposizioni in materia di sicurezza", approvato dal Senato e attualmente all'esame della Camera, si introduce l'obbligo per il cittadino straniero di esibire il permesso di soggiorno in sede di richiesta dei provvedimenti amministrativi riguardanti gli atti dello stato civile tra cui anche gli atti di nascita.
Il Senato della Repubblica prevede, ancora una volta, che atti che riguardano l'esercizio di diritti fondamentali e irrinunciabili delle persone siano vincolati al possesso del permesso soggiorno.
"La norma approvata dal Senato contiene elementi discriminatori gravissimi ed oltre che essere in palese violazione delle norme costituzionali risulta in palese violazione di molteplici norme internazionali, quale - tra molte - la Convenzione di New York sui diritti del fanciullo" afferma Pietro Massarotto, presidente del Naga, "emerge, ancora una volta, la volontà pervicace di criminalizzare il fenomeno migratorio, andando, questa volta, addirittura ad incidere strumentalmente sui diritti del fanciullo. Non sono inoltre chiare le possibili conseguenze dell'introduzione della disposizione prevista" prosegue Massarotto "secondo l'art. 1 della legge 91/92 in materia di cittadinanza, è infatti previsto che ai figli non registrati/riconosciuti da parte dei genitori venga attribuita la cittadinanza italiana per nascita e che gli stessi siano a carico delle strutture assistenziali pubbliche italiane. La norma, oltre a rappresentare l'ennesima trovata propagandistica e razzista, appare dunque anche contraddittoria. Ci teniamo in ultimo a sottolineare come, oggi, sia solo grazie alla presenza sul territorio nazionale dei figli dei cittadini stranieri che il saldo demografico resta a malapena in attivo" conclude il Presidente del Naga.
Il Naga, oggi più che mai, continuerà a fornire assistenza sanitaria, sociale e legale ai cittadini stranieri che si rivolgono ai nostri servizi e a denunciare ogni violazione dei diritti fondamentali dei migranti e,quindi, dei diritti di tutti.
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