Il Presidente dello Sri Lanka e l'UNICEF hanno lanciato una campagna nazionale per impedire il reclutamento dei bambini soldato e promuovere il rilascio di tutti i bambini reclutati.
La campagna "Bring Back the Child" ("Restituiteci i bambini") si rivolge ai gruppi armati, alle comunità a rischio e ai bambini coinvolti e va di pari passo con la fornitura di programmi di riabilitazione e di reinserimento per i bambini che vengono smobilitati. 

Bring Back the Child" verrà promossa su televisione, radio e giornali, e con manifesti in tutto il paese, in particolare nelle zone nord ed est, ed è in tre lingue: cingalese, tamil e inglese.
«Il governo dello Sri Lanka ha una politica di tolleranza zero verso il reclutamento dei bambini, e arruolare minori di 18 anni per prendere parte alle ostilità è sia contro la legge dello Sri Lanka sia contro il diritto internazionale» ha dichiarato il Commissario generale per la riabilitazione, Suhada Gamalath
«Questa campagna rafforza il messaggio che i bambini reclutati sono vittime di crimini commessi contro di loro. 
I bambini liberati o fuggiti da gruppi armati non hanno nulla da temere. Saranno trattati come bambini che hanno bisogno di sostegno immediato».

"Bring Back the Child' è una campagna multimediale che chiede di rilasciare tutti i bambini soldato arruolati, perchè possano ritornare alle loro famiglie e avere accesso a servizi di cure sanitarie, sostegno psicosociale, istruzione e formazione professionale. La campagna rafforzerà anche la capacità delle comunità di proteggere i bambini contro le minacce di reclutamento.

Impegni e azioni concrete
«I bambini soldato vivono in un teatro di violenza e di sofferenza in cui le loro vite sono in grave pericolo», ha dichiarato Philippe Duamelle, Rappresentante UNICEF in Sri Lanka. 

«Molti vengono uccisi o mutilati. Quelli che sopravvivono soffrono eventi traumatici, spesso con gravi implicazioni psicologiche. Anche coloro che non combattono perdono preziosi anni che non possono essere sostituiti. 
Invece di avere una speranza per il futuro questi bambini vivono nella paura di ciò che può portare il domani. 
Ma dopo la loro liberazione possono riuscire ad adattarsi se si dà loro una seconda possibilità. La campagna serve anche a questo

L'UNICEF monitora la situazione dei bambini soldato in Sri Lanka dal 2002
In questo periodo le famiglie di quasi 7.000 bambini hanno riferito all'UNICEF che i loro figli erano stati reclutati in gruppi armati. 
Tra il 2002 e il 2009, alcuni di questi bambini soldato sono stati rilasciati, altri hanno superato l'età di 18 anni, alcuni sono ancora intrappolati come bambini soldato, altri ancora sono stati uccisi durante i combattimenti.

Lo Sri Lanka è stato tra i primi paesi a firmare e ratificare il Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti dell'infanzia sul coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati. 
Aderendo a questo Protocollo, lo Sri Lanka si è impegnato a intraprendere azioni contro il reclutamento di bambini e a fornire sostegno al recupero dei bambini rilasciati dai gruppi armati. 

L'UNICEF lavora in stretta collaborazione con l'Ufficio del Commissario generale per la riabilitazione, che ha compiuto grandi passi avanti nel garantire la tutela giuridica per i bambini reclutati e l'assistenza e protezione ai bambini liberati. 
 
E' stato aperto a Batticaloa un centro di recupero per ex bambini soldato e un Centro per l'infanzia  dove genitori e parenti possono andare a riferire casi di reclutamento dei loro figli e ricevere adeguata assistenza.

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