In un rapporto pubblicato oggi, Medici senza frontiere rivela la situazione nutrizionale e sanitaria disperata rilevata dalle proprie équipe nel carcere civile di Guèckèdou, nel sud-est della Repubblica della Guinea.

Nel settembre 2008, Medici Senza Frontiere ha lanciato un intervento nutrizionale e sanitario di emergenza nel carcere civile di Guèckèdou. Vista la situazione catastrofica che ha colpito il centro penitenziario, Msf ha effettuato valutazioni e interventi mirati analoghi in altre tre carceri del paese: a Mamou, a Bokè e a Gaoual.

«Sebbene le condizioni varino nelle diverse strutture monitorate, in alcune di esse non vengono soddisfatti bisogni fondamentali come l'accesso all'acqua, la nutrizione e l'assistenza sanitaria, né sono rispettate le condizioni minime per il rispetto della dignità umani dei prigionieri» denuncia Msf.

«All'arrivo dell'équipe sanitaria a Guèckèdou, un prigioniero adulto su tre soffriva di malnutrizione», spiega Frank Bossant, coordinatore dei progetti di Msf in Guinea. «Le scarse condizioni igieniche avevano provocato nei detenuti una forte disidratazione, problemi gastrici, numerose infezioni delle vie respiratorie e malattie della pelle. Le celle sovraffollate ospitavano minori e adulti insieme, e addirittura detenuti malati di tubercolosi lasciati senza cure e costretti a vivere a stretto contatto con i detenuti sani».
In risposta a questa drammatica situazione, MSF ha provveduto a una distribuzione di alimenti terapeutici di emergenza per diversi mesi, ha fornito visite mediche, materiale per l'approvvigionamento dell'acqua e servizi igienico-sanitari.

Se la situazione riscontrata nelle carceri della Guinea, inferiori alle norme minime in materia di tutela dei diritti umani, può essere in parte attribuita alla povertà dilagante e alle risorse limitare del paese, non si riesce a spiegare la mancata risposta alla malnutrizione ricorrente e alle condizioni di vita inaccettabili per i detenuti, per gli uomini in particolare.

«La privazione di acqua e di cibo e il mancato rispetto dei diritti umani fondamentali mettono a rischio la vita dei detenuti e sono pertanto assimilabili a dei veri e propri maltrattamenti», aggiunge Frank Bossant. «Un intervento umanitario di emergenza non può essere la soluzione alle disfunzioni generali e strutturali dell'amministrazione penitenziaria per quanto riguarda la distribuzione di cibo e il mantenimento delle condizioni igieniche di base nelle prigioni. Le autorità nazionali e locali devono agire immediatamente per soddisfare le esigenze fondamentali dei detenuti, in conformità con le norme internazionali e nazionali, come richiesto dai donatori dei fondi internazionali e dagli altri attori presenti in Guinea, poiché è in pericolo la salute e la vita di migliaia di persone».

Per accedere al rapporto di MSF dal titolo "Niente cibo né cure, fino alla morte. MSF denuncia l'emergenza nutrizionale e sanitaria nelle carceri della Guinea - febbraio 2009" (in inglese) clicca qui 

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