Saranno assunte 2500 unità fra le forze dell'ordine ed incrementati di 100 milioni i fondi per la sicurezza. Il decreto-legge prevede modifiche al codice penale e all'ordinamento penitenziario, introduce il gratuito patrocinio per le vittime di violenza sessuale, il nuovo delitto di 'atti persecutori', l'allungamento da 2 a 6 mesi del trattenimento nei Centri di identificazione e espulsione per gli immigrati irregolari, e norme sul controllo del territorio.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge in materia di pubblica sicurezza. «Abbiamo anticipato misure già previste dal disegno di legge sulla sicurezza - ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni nella conferenza stampa a Palazzo Chigi - approvato dal Senato e ora in discussione alla Camera. E quindi nessuna misura è stata presa sull'onda emotiva dei fatti avvenuti».
In dodici articoli, più uno sulla copertura finanziaria, il provvedimento prevede norme che modificano il codice penale e quello di procedura penale, l'ordinamento penitenziario, introduce il gratuito patrocinio per le vittime di violenza sessuale, il nuovo delitto di 'atti persecutori', il cosiddetto stalking, l'allungamento da 2 a 6 mesi del trattenimento nei Centri di identificazione e espulsione per gli immigrati irregolari, e una serie di norme sul controllo del territorio; saranno inoltre assunte 2500 unità fra le forze dell'ordine ed incrementati di 100 milioni i fondi per la sicurezza.
«Noi abbiamo anticipato nel decreto anche una norma già approvata dal Parlamento europeo per quanto riguarda l'asilo e i rimpatri - ha spiegato Maroni - e cioè la possibilità di trattenere nei Centri di identificazione ed espulsione gli immigrati irregolari da due a sei mesi, per procedere alla loro identificazione». Il Governo ha dato via libera ai 'volontari per la sicurezza'.
Gli elenchi dei volontari verranno tenuti dalle Prefetture. Il modello sarà quello delle associazioni antiracket e dei volontari per i vigili del fuoco, dando priorità alle forze dell'ordine in pensione.
«Devono essere persone - ha affermato Maroni - che sanno quello che fanno». Il decreto legge prevede associazioni di cittadini che, sotto il coordinamento del sindaco e con certi requisiti previsti da un decreto che emanerà il ministero dell'Interno, con la vigilanza del prefetto e del comitato provinciale per l'ordine e sicurezza, «potranno controllare il territorio per prevenire i reati e contrastare la criminalità con regole ben precise e ben definite».
Riferendosi ai recenti disordini del centro di Lampedusa, il ministro ha ribadito che «non tollereremo forme di violenza da parte di chi sta illegalmente sul territorio italiano» e che la norma approvata «forse non fa la felicità degli immigrati irregolari ma sicuramente fa la felicità dei cittadini, che sanno che con questa norma le espulsioni saranno numerose».
«Chi viene clandestinamente - ha concluso Maroni - sa che verrà rimpatriato, senza se e senza ma».

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