Dopo l'arresto nelle scorse settimane del generale ribelle tutzi Laurent Nkunda, leader
del Consiglio Nazionale per la Difesa del Popolo, che da anni dominava sul territorio nella
Provincia Orientale, si aprono nuove prospettive di pace e di sviluppo nella Repubblica
Democratica del Congo. Negli ultimi mesi, il conflitto nel paese africano ha causato 250.000
sfollati e un numero imprecisato di vittime.
Continua così l'impegno di Caritas-Développement del Congo e di Caritas Internationalis. Nella Diocesi di Dungu-Doruma e Isiro-Niangara si stanno assistendo circa 10.000 famiglie di sfollati (pari ad un totale di circa 60.000 persone), a seguito delle incursioni dei ribelli ugandesi dell'LRA (l'Armée de Résistance du Seigneur), che lo scorso Natale hanno provocato 150 morti, 200 persone ferite e 750 case bruciate. Dallo scorso 23 gennaio sono poi 906 le famiglie assistite a Mbengu e Iveka (Diocesi di Dungu-Doruma), mentre altre 3.000 famiglie sono assistite nel Territorio d'Irumu, sfollate a seguito degli scontri avvenuti il 29 settembre 2008 tra le milizie del Fronte Patriottico di Giustizia in Congo (FPJC) e le forze armate nazionali (FARDC).
Gli aiuti di Caritas consistono specificamente nel donare ai nuclei familiari generi non alimentari (coperte, indumenti, sapone, vettovaglie per cuocere, gerle e bidoni per l?acqua?). Sotto l'aspetto economico l'operazione è possibile grazie ai contributo di tutto il network Caritas Internationalis, tra cui anche Caritas Italiana, che ha stanziato 100.000 Euro. Oltre agli aiuti esterni, in questa crisi si distingue la solidarietà delle numerose parrocchie che si sono attivate per dare ospitalità direttamente agli sfollati. L'operazione globale di assistenza della Caritas alla fine raggiungerà i 3 milioni di euro.
Ricordiamo come anche Caritas Italiana lavora da anni in tutta la Repubblica Democratica del Congo a fianco della Caritas locale in progetti d'emergenza, riabilitazione e sviluppo; in particolare è impegnata in un programma per il recupero dei bambini-soldato. Inoltre segue e conosce molto bene la regione scenario degli scontri attuali perché sostiene da tempo la Caritas diocesana di Goma in progetti di microcredito, sviluppo rurale e sanitario.