In occasione della presentazione a Strasburgo della Relazione al Parlamento Europeo del Rapporteur On. Roberta Angelilli sulla lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pornografia infantile, Save the Children, la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e la promozione dei diritti dei minori, che da molti anni opera nella lotta allo sfruttamento sessuale dei minori su e tramite Internet, ha manifestato il proprio apprezzamento verso la crescente attenzione dedicata dalle istituzioni europee alla tutela dei minori ed in particolare al delicato tema dell'abuso e dello sfruttamento sessuale.
"Siamo concordi all'introduzione del reato di grooming contenuta nella proposta dell'On. Angelilli", ha affermato durante l'incontro con la stampa Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia."La definizione della fattispecie di reato richiama infatti quella contenuta nella Convenzione del Consiglio d'Europa sulla protezione dei minori contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale, ed è intesa come "la preparazione del minore al fine di poterne abusare sessualmente, attuato attraverso i mezzi di comunicazione tecnologici e finalizzato alla formulazione di una proposta per incontrare il minore".
Inoltre, l'Organizzazione, pur apprezzando la proposta di individuare programmi di tutela e supporto ai minori vittime di abuso per la produzione di materiali pedo-pornografici, sottolinea la necessità di rendere una priorità degli Stati membri l'identificazione delle vittime di tali abusi. Basti pensare che il database di immagini pedo-pornografiche dell'Interpol, operativo dal 2001, contiene prove fotografiche riguardanti decine di migliaia di bambini diversi, che sono stati sfruttati sessualmente per la produzione di tali immagini ma, al 2007, solo 600 tra queste vittime sono state identificate e poste sotto protezione.
"È inoltre fondamentale incoraggiare gli Stati membri che non lo hanno ancora fatto a firmare, ratificare e conseguentemente attuare tutte le convenzioni internazionali pertinenti, prima fra tutte la Convenzione del Consiglio d'Europa, - ha continuato Valerio Neri - in quanto essa prevede ulteriori tutele dei diritti dei bambini rispetto alla decisione quadro, attualmente in fase di revisione, ma anche il protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo concernente la vendita di bambini, la prostituzione dei bambini e la pedopornografia".
Nota
Save the Children da molti anni opera nella lotta allo sfruttamento sessuale dei minori su Internet e tramite Internet. La prima hotline, cioè il servizio di segnalazioni via Internet di materiale pedo-pornografico presente in rete, è stata aperta da Save the Children Norvegia nel 1996, ed oggi 6 SC a livello europeo implementano attività di contrasto, attraverso il coordinamento dell'ufficio di Bruxelles. Le 6 SC fanno infatti parte del Save the Children Europe Group che fin dagli anni 90 collabora per la creazione di hotline, in attività advocacy a livello europeo, e nella promozione di campagne di sensibilizzazione.
In particolare, Save the Children Italia, anche quest'anno, il 10 febbraio p.v., in occasione del Safer Internet Day, la giornata promossa dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Safer Internet e volta a promuovere un utilizzo sicuro e consapevole delle nuove tecnologie da parte dei più giovani, organizzerà un evento in collaborazione con Adiconsum su "Social network e tutela dei minori: parlano i ragazzi e le ragazze".
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