Lo scorso sabato, secondo i dati del Ministero dell'istruzione palestinese, l'80% dei bambini di Gaza è tornato a scuola. 

Circa 450.000 bambini frequentano le 373 scuole governative, le 214 scuole gestite dall'UNRWA (l'agenzia ONU per i rifugiati palestinesi) e altre 34 scuole private. 

«Per il ritorno a scuola di centinaia di migliaia di bambini di Gaza l'UNICEF sta fornendo attrezzature e materiali didattici di base, per consentire la ripresa degli studi e attività integrative didattiche e ricreative, creare ambienti sicuri e contribuire a restituire un senso di normalità ai bambini»,
ha detto il Presidente dell'UNICEF Italia Vincenzo Spadafora, annunciando oggi l'invio di un primo contributo di 600.000 euro raccolti dai donatori italiani, destinati agli aiuti immediati e ai programmi di recupero a medio termine.

Lunedì la Rappresentante UNICEF per il Territorio Palestinese Occupato, Patricia McPhillips, ha visitato Beit Lahiya, nella zona nord della striscia di Gaza, dove due tende dell'UNICEF vengono utilizzate come spazi temporanei di apprendimento per le bambine, la cui scuola è stata completamente distrutta.

Le bambine stanno frequentando le lezioni nel turno pomeridiano.
Altre quattro tende verranno allestite nei prossimi giorni per accogliere altri studenti.

"L'UNICEF sta lavorando con i partner per stabilire le aree sicure e distribuire materiali didattici per i bambini di Gaza» ha detto Patricia McPhillips. «Il ritorno a scuola costituisce un'importante opportunità per i bambini di interagire, giocare, ricostruire le loro abitudini, e superare lo stress».

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