A Roma, sabato 17 gennaio, attivisti e simpatizzanti di Amnesty International manifesteranno per chiedere la chiusura del centro di detenzione di Guantánamo Bay, sette anni dopo la sua apertura e a tre giorni dell'insediamento del presidente degli Usa Barack Obama. La manifestazione prenderà il via alle 15 da Piazza della Repubblica per concludersi intorno alle 17 a Piazza Barberini con un reading di poesie scritte da detenuti ed ex detenuti di Guantánamo.
Per ricordare tutti i prigionieri che ancora si trovano a Guantánamo, 254 manifestanti sfileranno indossando le tute arancioni divenute simbolo del centro di detenzione e un cartello con il nome di uno di loro.
Amnesty International ha chiesto al presidente eletto Barack Obama di annunciare la data della chiusura di Guantánamo immediatamente dopo la sua entrata in carica e di tradurre in realtà il suo impegno a porre fine alle violazioni dei diritti umani che hanno contraddistinto le politiche e le pratiche antiterrorismo statunitensi negli ultimi sette anni. In particolare, Amnesty International chiede l'emanazione di un ordine presidenziale che metta al bando la tortura e gli altri maltrattamenti come definiti dal diritto internazionale e l'istituzione di una commissione indipendente d'inchiesta che si occupi delle violazioni dei diritti umani commesse dagli Usa nel contesto della "guerra al terrore".
La chiusura di Guantánamo potrà rappresentare, secondo l'organizzazione per i diritti umani, l'inizio di una chiara inversione di tendenza, ma solo se verrà realizzata rispettando in pieno gli obblighi internazionali degli Usa evitando la costruzione di altre Guantánamo, in luoghi diversi o con nomi diversi.
Il segretario alla Difesa degli Usa, Robert Gates, ha chiesto al suo staff di pianificare la chiusura di Guantánamo, argomento che egli ritiene sarà di elevata priorità per la nuova amministrazione. Questa pianificazione dovrà comprendere un piano complessivo riguardante il futuro dei detenuti. Ogni proposta di chiusura di Guantánamo dovrà prevedere anche l'immediato abbandono dei processi delle commissioni militari e lo svolgimento di ogni ulteriore procedimento di fronte a tribunali civili ordinari.
Ulteriori informazioni sulla manifestazione sono reperibili on line.
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