Nella giornata di giovedì, un convoglio di aiuti dell'UNRWA - l'agenzia ONU per i rifugiati palestinesi - è stato fatto oggetto di colpi di artiglieria da parte dell'esercito israeliano, che hanno causato la morte di uno dei conducenti e il grave ferimento di un altro.
Il convoglio, contrassegnato dalle insegne delle Nazioni Unite, stava attraversando il valico di Erez per entrare nella Striscia di Gaza durante la breve tregua (tre ore) concordata tra Hamas e Israele proprio per consentire gli aiuti umanitari.
A seguito di questo incidente (l'ultimo di una preoccupante serie che ha visto finora cadere 4 operatori umanitari) l'UNRWA ha deciso di sospendere gli aiuti fino al ripristino delle garanzie di sicurezza per il proprio personale.
Quella che segue è la dichiarazione in merito rilasciata dal Direttore generale dell'UNICEF, Ann Veneman.
L'UNICEF esprime profonda preoccupazione per le violenze in corso che hanno costretto l'UNRWA a sospendere il suo intervento umanitario a Gaza.
Ciò può soltanto peggiorare una situazione umanitaria già critica ed esporre i bambini ad un rischio ancor maggiore di morte o danno permanente.
La distribuzione di alimenti, acqua, carburante e farmaci non dovrebbe essere ostacolata.
Il danno fisico e psicologico che questo conflitto sta arrecando ai bambini di entrambe le parti deve finire.
I bambini vengono quotidianamente uccisi e feriti a causa delle attuali operazioni militari.
Ciò è inaccettabile, e deve essere fatto ogni sforzo da tutte le parti coinvolte per garantire che i bambini ricevano la protezione di cui hanno diritto e che è nostro collettivo dovere garantire.
L'UNICEF rivolge un appello a tutte le parti in conflitto perché ogni misura necessaria a proteggere i bambini venga messa in atto.
Soltanto ponendo fine al conflitto i diritti dei bambini potranno essere pienamente rispettati.
Nel frattempo, è necessario garantire subito a Gaza aree sicure e accesso libero agli aiuti umanitari per assicurare che i bambini ricevano con regolarità assistenza e aiuti salva-vita.»