(Milano) I bambini soffrono particolarmente dell'allontanamento dei genitori, risentendone anche in età adulta. E' un dato di fatto ben noto, al quale ora gli scienziati dell'Università San Raffaele di Milano hanno dedicato uno studio di approfondimento.
I ricercatori milanesi hanno studiato il fenomeno del disturbo di panico con agorafobia, ossia l'angoscia che si prova negli spazi aperti, in oltre 700 gemelli del Registro Nazionale Norvegese. Studiare i gemelli, infatti, permette di separare in modo chiaro il contributo genetico da quello che deriva dall'ambiente in cui si vive. Gli studiosi hanno ricostruito la storia di ciascun gemello, alla ricerca di traumi da separazione, come divorzio o morte di uno dei genitori, ma anche il distacco da un genitore per motivi diversi, ad esempio l'emigrazione del padre per motivi di lavoro. In un secondo tempo ciascun gemello è stato sottoposto a un particolare test di respirazione utile per capire se la persona è a rischio di attacchi di panico. Gli esperti hanno appurato in questo modo che le persone soggette agli attacchi di panico erano significativamente più numerose tra i gemelli che da piccoli avevano subito traumi da separazione.
Per finire lo studio rivela anche un dato importante: modificare l'ambiente e il patrimonio di esperienza dei bambini potrebbe provocare importanti variazioni nella stessa espressione genica, cioè nelle modalità con le quali l'informazione nel DNA viene "letta e tradotta" in proteine, e in ultima analisi, nei comportamenti.
Alla luce di questi dati Amici dei Bambini esprime grande preoccupazione per i danni che subiscono i minori privi di un contesto familiare, sospesi per anni nel limbo dell'abbandono. Appartengono a una categoria a rischio di esclusione sociale: bambini e adolescenti assistiti in realtà pensate come temporanee - affido familiare, comunità educative e istituti - che vengono però alterate dal sistema, lasciandoli in una condizione di cui nessuno si interessa e che non "fa notizia".
Nel momento in cui il bambino vive per anni nella più totale assenza di relazioni familiari, le autorità competenti dovrebbero riconoscere il danno che ha subito. Per questo Ai.Bi. ha chiesto in più occasioni che sia risarcito il danno esistenziale ai minori il cui diritto alla famiglia viene negato. Sarebbe un primo ma fondamentale passo per riconoscere le privazioni in cui vive il minore fuori dalla famiglia.