Parte il 28 luglio da Chamonix la "Carovana delle Alpi", il tour di Legambiente che monitorerà i livelli di inquinamento di 16 fra le principali località turistiche dell'arco alpino come Cortina, Courmayeur, Livigno e Asiago. I risultati del check-up dell'aria alpina saranno poi raccolti in un dossier che verrà reso noto a conclusione della campagna. Inoltre, dalla fine di luglio a ottobre, la Carovana delle Alpi permetterà di scoprire valli sconosciute e note, mettere in luce patrimoni e beni culturali di centri minori, ma anche toccare con mano episodi di degrado e di eccesso di sfruttamento turistico. Obiettivo dell'iniziativa, svelare i mali della grande zona montuosa e metterne in risalto le eccellenze. Assegnando nel primo caso "bandiere nere", nel secondo "verdi".
Prima della partenza Legambiente ha voluto assegnare un altro genere di bandiere nere, quelle che testimoniano il palese disinteresse di istituzioni e organismi competenti riguardo ai temi della salvaguardia ambientale dell'ecosistema alpino. La bandiera nera è cosi spuntata sul Parlamento, colpevole di aver ratificato per ultimo la Convenzione delle Alpi e di ritardare in maniera ingiustificata quella dei protocolli attuativi della Convenzione. Bandiere nere anche sui ministeri francesi dell'Ambiente e dell'Agricoltura, che hanno autorizzato l'abbattimento di esemplari di lupo (canis lupus) pur in presenza di una popolazione estremamente ridotta di questo mammifero, ritornato sull'arco alpino occidentale oltre un secolo dopo la sua scomparsa. Bandiera nera, infine, al piccolo Comune di Idro (Bs), in Lombardia, per le scelte urbanistiche irrispettose dei valori ambientali del territorio e per la grave disattenzione nei confronti del risanamento delle acque lacustri.
Premiati invece con le bandiere verdi gli sforzi, fra gli altri, del Comune di Moggio Udinese (Ud) per la tutela delle risorse naturalistiche del proprio territorio attraverso l'istituzione della Riserva naturale della Val Alba-Vualt', ma anche del Parco regionale delle Prealpi Giulie e dell'Ispettorato dipartimentale delle foreste di Trieste e Gorizia per i progetti finalizzati a garantire a tutti, in particolare alle persone diversamente abili, l'opportunità di contatto e di esperienza in ambienti naturali.
La Nuova Ecologia, 28 luglio 2005