Nella provincia del Nord Kivu e in quella Orientale, si registra in questi giorni una situazione di calma generale, ma le questioni di fondo che hanno portato agli scontri delle scorsi mesi e le conseguenze di quest'ultimi rimangono ancora irrisolte. Lo ricorda anche il dott. Bruno Miteyo, Direttore di Caritas Congo, in questa intervista andata in onda su "TG2 Storie" dello scorso 22 novembre.

L'operazione globale di assistenza della Caritas riguarda tutt'ora 250.000 persone, per un impegno che alla fine raggiungerà i 3 milioni di euro. Nei giorni scorsi sono state assistite altre 3.300 famiglie (circa 17.160 persone) sfollate, provenienti dalle località Rutsiro e Tanda (Nord-Kivu), che hanno ricevuto beni di prima necessità, grazie ai finanziamenti raccolti dal network di Caritas Internationalis, e viveri ricevuti dal Programma Alimentare Mondiale. Si segnala anche la distribuzione degli aiuti raccolti dalle parrocchie e congregazioni locali. Nuovi campi di sfollati sono assistititi dalla Caritas Diocesana di Goma (3.325 persone sono state trasferite dai siti di Kibati al nuovo campo di "Mugunga 3") e quella di Butembo-Beni (450 nuove famiglie assistite nelle località di Musienene e Lukanga).

Mentre il Presidente della Conferenza Episcopale Congolese, monsignor Nicolas Djomo, vescovo di Tshumbe, ha promosso domenica 21 dicembre scorso una colletta nazionale per coinvolgere tutte le parrocchie e le comunità ecclesiali di base, il lavoro delle Caritas Diocesane maggiormente coinvolte dalla crisi non si limita alle operazioni esecutive ed assistenziale, ma si rivolge anche agli ufficiali militari, per frenare la drammatica questione dell'arruolamento dei bambini e tutelare i diritti dell'infanzia.

Ricordiamo come anche Caritas Italiana lavora da anni in tutta la Repubblica Democratica del Congo a fianco della Caritas locale in progetti d'emergenza, riabilitazione e sviluppo; in particolare è impegnata in un programma per il recupero dei bambini-soldato. Inoltre segue e conosce molto bene la regione scenario degli scontri attuali perché sostiene da tempo la Caritas diocesana di Goma in progetti di microcredito, sviluppo rurale e sanitario.

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