Amnesty International ha chiesto al governo iracheno di indagare sulle denunce secondo le quali Muntadhar al-Zaidi, il giornalista che domenica 14 dicembre, nel corso di una conferenza stampa a Baghdad, aveva lanciato le proprie scarpe contro il presidente degli Usa George W. Bush, avrebbe subito la frattura di una mano e di alcune costole e una ferita a un occhio, a seguito di un pestaggio eseguito dalle forze di sicurezza, e sarebbe stato ricoverato in ospedale. Queste denunce sono state rese note dal fratello, Dargham al-Zaidi, nel corso di un'intervista alla Bbc. Secondo ulteriori fonti, al-Zaidi sarebbe stato colpito al capo col calcio di un fucile.

Amnesty International è contraria a ogni atto di violenza, ma ritiene che le autorità irachene abbiano il dovere di indagare su tutte le denunce di tortura e di altri maltrattamenti subiti da al-Zaidi e di sottoporre a giudizio i responsabili. Le autorità irachene devono inoltre rendere noto dove al-Zaidi si trovi attualmente e consentirgli regolare accesso agli avvocati, ai familiari e alle cure mediche necessarie, oltre che tutelarlo dalla tortura e dai maltrattamenti.

Muntadhar al-Zaidi lavora per l'emittente televisiva "al-Baghdadia". In base all'art. 227 del codice penale iracheno del 1969, rischia fino a due anni di carcere o una multa per aver insultato in pubblico un capo di Stato estero.

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