Parte da Lourdes un appello affinché tutto il mondo si mobiliti per chiedere la liberazione del soldato franco-isreaeliano tenuto ostaggio da due anni e mezzo nella Striscia di Gaza da alcuni militanti di Hamas.

Fino ad alcuni mesi fa, il mondo intero si moblitava per chiedere la liberazione di Ingrid Betancourt, la politica franco-colombiana candidata alla presidenza della repubblica sudamericana, rapita dai ribelli delle Farc il 23 febbraio 2002.
Fino al giorno della sua liberazione, avvenuta lo scorso 22 luglio, nei luoghi simbolo di alcune tra le più grandi città del mondo (dall'Hotel de Ville di Parigi a Palazzo Marino di Milano, fino al Campidoglio di Roma) campeggiava il ritratto della donna, chiedendo con forza il suo ritorno alla libertà.

Forte di oltre 20.000 firme elettroniche raccolte attraverso un sito a lui dedicato (www.guiladchalit.com), ora il Comune di Lourdes, che da alcuni anni è impegnato in prima fila nella promozione del dialogo interreligioso e interculturale attraverso le "Giornate della Pace", ha deciso di lanciare una grande campagna di liberazione del soldato franco-israeliano Guilad Shalit, rapito da alcune forze palestinesi vicine ad Hasmas e ostaggio nella Striscia di Gaza dal 25 giugno 2006.

L'obiettivo è quello che tutto il mondo venga a conoscenza della sofferenza a cui da due anni e mezzo è costretto il giovane Guilad, ma anche quella dei suoi famigliari quotidianamente in cerca di notizie e attenzione nei confronti del loro caro. Un messaggio forte, ben recepito dal Comune di Lourdes che, in occasione dei 60 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, ha deciso di chiedere ufficialmente a tutte le principali istituzioni del mondo, un gesto simbolico (quello dell'esposizione della foto di Guilad), proprio come avvenne per la Betancourt.

«La detenzione scandalosa delle vittime del terrorismo in tutto il mondo é un vero e proprio attacco ai diritti più sacri dell'Uomo - sottolinea Michel Azot, vice-sindaco di Lourdes e fondatore delle "Università della Pace" -. La città di Lourdes vuole mostrare il cammino che conduce alla Pace attraverso il dialogo tra i popoli. Ecco perché un manifesto con il ritratto di Guilad Shalit e le parole tratte dall'Art. 9 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo "Nessuno può essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato" è stata apposta sulla sede comune di Lourdes. La nostra speranza è che molte altre istituzioni in tutto il mondo, anche più grandi della nostra, seguano l'esempio e si ricordino di Guilad».

Questo sarà il punto di partenza di una grande campagna di solidarietà con gli ostaggi del mondo intero, che avrà il suo culmine il 15 maggio 2009, data di inizio delle tre "Giornate della Pace" organizzate dal Comune di Lourdes. Saranno allora politici, diplomatici, esponenti religiosi e studiosi, riuniti al Palazzo dei Congressi di Lourdes, ad avere l'occasione di dialogare e trovare insieme possibili soluzioni ai conflitti che scuotono il mondo attuale.


MAB.q - Tino Redaelli
T. 02 89289308
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