Si è regolarmente tenuto a Roma ospitato da Banca Popolare di Milano (partner di L2L) il Seminario Strategico TERZO SETTORE TRA CRISI E SVILUPPO con la partecipazione di molti dei principali protagonisti del non profit italiano.
Partendo dall'analisi critica della situazione paese delineata dal Censis e da alcuni report sui trend internazionali, gli attori dei vari settori hanno delineato gli
atteggiamenti migliori per gestire la crisi ed avere la massima efficacia nella società civile.
Sono emerse alcune
parole chiave "paradigmatiche" su cui concentrare l'azione nei prossimi anni: Giovani, Futuro, Comunità, Dialogo, Prossimità, Managerialità, Processi.
Opportunità forti di sviluppo sono emerse in ambito sanitario, nell'intervento di Fabio Lenzi (Iris Network) sul modello del
nonprofit sanitario Toscano; di
cooperazione internazionale (est e sud mediterraneo) in un'ottica non tanto di progetto - progettificio quanto di reale suppporto ai "processi" (Petrelli, Ucodep; Traversi, ACLI) anche in termini di Advocacy e Campagne; di
relazioni innovative con il for profit e la CSR in termini di "Business in the Community" di stile anglosassone (Peronaglio, BPM) e di CSR come "cura della Comunità" (Ceriotti, Sodalitas) ; di "
Reti aperte" e riaggregazione trasversale dei soggetti sia non profit che for profit (Crescenzi, Marocchi); dalla possibilità di forme di
funding innovativo (Troccoli); dalla maggiore cura del rapporto con i donatori intesi come "attori sociali" partecipi dei processi di miglioramento (Coen Cagli, Scuola Fund Raising Roma), con la necessità di avere un'identità ed una missione chiare, la massima trasparenza e la rendicontazione dei risultati (Tagliabue-UnGuru); di rapporti "di sistema" con la
pubblica amministrazione, ponendo al centro la persona e la comunità innanzitutto (Barbarossa, Solco Catania), per arrivare a cogliere le enormi opportunità offerte da una sana
economia di territorio, dal turismo al biologico al tipico alla cultura locale (Polci, Gruppo CRESME); lavorando con estrema managerialità (Lucchini, Banco Alimentare) e con una "diffusione culturale" di massa come in iniziative quali lo Zecchino D'Oro (Caspoli, Antoniano di Bologna).
"Dopo l'ultimo rapporto Censis" dichiara M.Crescenzi Cordinatrore di L2L "siamo al capolinea della stessa definzione di Terzo Settore. Vivivamo in un universo sempre più "multi player", anche in ambito sociale assistiamo a nuovi soggetti "filantro-capitalisti, fondazioni d'impresa e bancarie, aziende solidali e attive socialmente, media campains: la domanda giusta che dobbiamo farci è: siamo sufficientemente attrezzati da poter essere player significativi? Perchè ciò possa essere, il non profit deve ridefinire il proprio "campo di gioco": nuovi player, futuro, giovani, comunità, imprenditorialità innovativa. Creare una reale e capillare infrastrutturazione sociale centrata sulla comunità, tutti gli attori inclusi- prima che sull'ente locale"
Ma il non profit non può più giocare da solo rischiando - come afferma De Rita - di essere autorferenziale. Servono ampie aggregazioni, reti aperte e pronte a forte capitale cognitivo, riaggregazione e networking non profit di scopo trasversale alla tipologia giuridica e networking intersettore (non profit-for profit).
Ottimo il clima e fitto lo scambio, la voglia di cambiare e condividere buone prassi, idee e reti, tra i circa 60 partecipanti.
Gradita la presenza e la vicinanza dei colleghi di "Manager Italia Network", UN-GURU e di Harvard Business Rewiew.
Quella di "ricostrutire il futuro" è la missione che accomuna i membri del network.
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