Harare / Roma, 12 dicembre 2008 - In quella che è la peggiore epidemia di colera in Zimbabwe da parecchi anni, Medici Senza Frontiere (MSF) ha già visitato oltre 11mila pazienti e ha aperto decine di centri di trattamento del colera in tutto il paese. Sono stati registrati casi di colera in quasi tutte le province. Sono oltre 500 gli operatori internazionali e locali di MSF impegnati a identificare e curare i pazienti.
MSF lancia un appello ai donatori perché contribuiscano al Fondo Emergenze, un fondo creato da MSF per finanziare gli interventi di emergenza come guerre, epidemie, catastrofi naturali ed emergenze nutrizionali. Per informazioni: www.medicisenzafrontiere.it
Lo Zimbabwe ha avuto grandi epidemie di colera in passato, essendo la malattia endemica in alcune zone rurali, ma fino a pochi anni fa era raro che venissero colpite le zone urbane. A Harare, la capitale densamente popolata nonché centro dell'epidemia, MSF ha curato oltre 6mila persone. A Beitbridge, un'altra città duramente colpita al confine con il Sud Africa, MSF ha curato oltre 3mila persone.
"La scala del contagio e il numero delle persone colpite specialmente a Harare è senza precedenti", afferma un epidemiologo di MSF che ha lavorato periodicamente in Zimbabwe negli ultimi 7 anni. E spiega come le cause principali dell'epidemia siano l'impossibilità di avere accesso all'acqua potabile, un sistema di fognatura bloccato e l'assenza della raccolta di rifiuti nelle strade. "Il fatto che l'epidemia abbia raggiunto simili dimensioni è un'indicazione dell'incapacità di gestire la situazione da parte del sistema sanitario del paese".
MSF lavora in due centri di trattamento del colera all'interno di strutture sanitarie già esistenti a Harare. I due principali centri di trattamento del colera hanno già avuto 2mila pazienti nella prima settimana di dicembre.
L'epidemia è particolarmente allarmante poiché è iniziata prima della stagione delle piogge. Una volta che questa inizierà, le fonti d'acqua non protette potranno essere contaminate con un'ulteriore diffusione del colera. La stagione delle piogge va da novembre a marzo, ma le grandi piogge ancora non hanno avuto inizio in alcune aree.
Un secondo problema è rappresentato dallo sciopero dei dipendenti del Ministero della Sanità in alcune zone, tra cui Harare. Per questo MSF ha dovuto reclutare centinaia di infermieri e altro personale per gestire l'afflusso dei pazienti. Per addestrare il nuovo personale sono necessari molto tempo ed energie.
Il coordinatore di MSF a Harare descrive la difficoltà della situazione: "Immaginate un reparto colera con decine di persone nelle condizioni più spartane. Per esempio, c'è pochissima elettricità, quindi non c'è quasi luce. È difficile per i medici e gli infermieri riuscire a vedere i pazienti che stanno curando. Gli infermieri devono monitorare moltissime soluzioni reidratanti, un'attività resa difficile dal buio e dal gran numero di pazienti".
A Beitbridge MSF ha allestito centri di trattamento del colera che utilizzano scorte inviate da tutto il mondo. Il picco dell'emergenza è stato raggiunto molto velocemente a Beitbridge, e questo ha provocato un alto tasso di mortalità nei primi due giorni di epidemia nella città. Al quarto giorno, tuttavia, MSF aveva allestito un primo centro di trattamento del colera e il tasso di mortalità è poi sceso dal 15% all'1%.
MSF ha inoltre effettuato missioni di esplorazione nelle comunità rurali e ha risposto a diversi casi sparsi di colera, allestendo centri di trattamento del colera dove necessario. Otto centri sono stati allestiti in 5 distretti nelle province del Manicaland e del Mashvingo nella parte orientale del paese, e sono stati curati 770 pazienti.
La cittadina di Nyamapanda, al confine con il Mozambico, è stata anch'essa colpita. Da novembre MSF ha allestito 5 centri di colera in città e nei dintorni, curando 1600 persone.
MSF continua a monitorare la situazione e a curare le persone nelle zone più colpite, inviando equipe d'urgenza in varie località all'insorgere di nuovi casi.
"Un'epidemia di colera di queste proporzioni di solito dura per parecchi mesi", avverte l'epidemiologo di MSF, "e ci aspettiamo di continuare a curare pazienti ancora per parecchio tempo".
Essendo presente nel paese dal 2000 con programmi di lotta all'HIV/AIDS, MSF è stata in grado di reagire immediatamente e di fare arrivare sul posto equipe esperte nella risposta al colera. In Zimbabwe, oltre ad assistere la popolazione colpita dal colera, i team di MSF continuano a fornire assistenza medica gratuita a oltre 33mila persone sieropositive.
Per informazioni: Andrea Pontiroli - Giorgio Contessi
Ufficio stampa di Medici Senza Frontiere: 064486921 - 335.8489761 - 339.5703483
Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitaria al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie.