Giovedì 11 dicembre a Palazzo Malvezzi di Bologna, un seminario sulle relazioni economiche tra Unione Europea e paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico. Sabato 13 dicembre un laboratorio per educatori e operatori.

Quali effetti ha l'attuale crisi della finanza e dell'economia mondiale sui paesi del Sud del mondo? Come le relazioni economiche internazionali potrebbero favorire una crescita più equa? Quali sono le conseguenze degli accordi Epas, con cui i paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico dovrebbero aprire i loro mercati all'Europa, sottoponendo le loro fragili economie alle oscillazioni internazionali? Sono alcune delle questioni affrontate nel seminario "Dalla finanza all'economia reale. Ripensare i partenariati economici per lo sradicamento della povertà", in programma giovedì 11 dicembre 2008 alle ore 16.00 alla Sala delle Armi di Palazzo Malvezzi (via Zamboni, 22 a Bologna), e nel laboratorio per insegnanti, educatori e operatori del commercio equo e solidale "Stop Epa: educazione e altrEconomia", in programma sabato 13 dicembre dalle ore 15.00 alle ore 19.00 nell'Aula 4 del Complesso di Santa Cristina (piazzetta Morandi 2, Bologna).

Organizzato dalle ong Cestas e Amici dei Popoli, con il contributo della Commissione europea, il doppio appuntamento indaga sulla necessità di ripensare gli accordi economici tra i paesi del Nord e quelli del Sud del mondo per affrontare la lotta alla povertà. Il seminario si concentra sulle politiche di sviluppo dell'Unione Europea e in particolare sugli Accordi di Partenariato Economico (Epas) tra Unione Europea e paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico. Nati con l'obiettivo di favorire lo sviluppo dei paesi coinvolti, gli Epas hanno registrato l'opposizione della società civile, allarmata dagli effetti di un ulteriore impoverimento che essi potrebbero determinare. Tra i relatori, numerosi speaker internazionali: Monica de Sisto del progetto Partnership for change, una rete di cinque ong europee nata per sensibilizzare sull'impatto degli Epas e sul raggiungimento degli Obiettivi del Millennio; l'analista economico Offah Obale del South Centre di Ginevra; la ex funzionaria della Fao, ora coordinatrice della campagna EuropAfrica Nora Mc Keon; la fondatrice e direttrice dell'istituto di ricerca Icd (Communication and Development Institute) e membro dell'organizzazione sudafricana Civicus Anabel Cruz; Agnes Kirabo in rappresentanza dell'associazione africana Pelum e Luca Basile di Gcap italia (Global call to action against poverty).

Il laboratorio "Stop Epa: educazione e altrEconomia", condotto dall'educatore Alessio Surian e aperto a un massimo di 30 partecipanti, proporrà invece approfondimenti sui temi dell'economia, dei rapporti internazionali, della solidarietà. Per permettere una conoscenza diretta della portata dei negoziati in corso e delle alternative possibili, verrà condotta una simulazione in cui i partecipanti saranno invitati ad impersonare i ruoli di alcune parti in causa.

Per informazioni e iscrizioni al laboratorio:
Amici dei Popoli:
Elisabetta D'Agostino,
tel. 051 460381,
e-mail info@amicideipopoli.org  

Cestas:
Rya Valentini, tel. 051 255053,
e-mail rya.valentini@cestas.org

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