FAO e il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) hanno dichiarato ieri, in un rapporto congiunto, che circa il 40 per cento della popolazione della Repubblica Democratica Popolare di Corea (DPRK) - si stima 8,7 milioni di abitanti, in maggioranza bambini, donne incinte e che allattano e gli anziani -avranno urgentemente bisogno di assistenza alimentare a causa del previsto deficit cerealicolo dei prossimi mesi.
Secondo il rapporto FAO/WFP "Crop and Food Security Assessment Mission", nonostante le favorevoli condizioni climatiche dell'ultima stagione agricola, la produzione interna, quest'anno, non potrà far fronte ai bisogni alimentari del paese. La missione congiunta ha visitato DPRK dal 9 al 24 ottobre 2008; si è trattato della prima verifica globale dal 2004.
Grave situazione alimentare
"DPRK dovrà fronteggiare nei prossimi mesi una grave situazione alimentare", ha detto Henri Josserand, Capo del Global Information and Early Warning System della FAO. "Malgrado le condizioni climatiche favorevoli e il gran lavoro dei contadini e degli abitanti delle città, non è stato possibile far fronte alla grave scarsità di fertilizzanti e carburante. La prospettiva, per il prossimo anno, non è buona: ci sarà un sostanziale deficit degli alimenti di base solo parzialmente colmato dalle importazioni e dall'aiuto alimentare".
Deficit cerealicolo
Il rapporto stima in 4,21 milioni di tonnellate la produzione alimentare totale per l'anno commerciale 2008/2009 ( novembre 2008-ottobre 2009). Ciò significa che DPRK dovrà far fronte a un deficit cerealicolo di 836.000 tonnellate, al netto delle importazioni commerciali (circa 500.000 tonnellate). Si stima che ci sarà bisogno di 800.000 tonnellate, fino al prossimo raccolto in ottobre 2009, per fornire assistenza alimentare a quasi 9 milioni di persone.
"I risultati della missione confermano i timori del WFP: milioni di famiglie in DPRK dovranno affrontare un nuovo anno di scarsità di cibo", ha dichiarato da Pyongyang Torben Due, Rappresentante del WFP in DPRK. "In tale contesto, sarà quasi impossibile, soprattutto per le famiglie urbane o per quelle che vivono nelle isolate province del nord-est con maggior deficit alimentari, poter contare su cibo sufficiente e su una dieta equilibrata. Ciò potrebbe avere gravi conseguenze per la salute dei gruppi più vulnerabili."
Una prospettiva modesta
La scarsa produttività del settore agricolo in DPRK è dovuta principalmente a un declino di lungo periodo nella fertilità del suolo, alla scarsità di mezzi, ad avversi fattori climatici e a questioni strutturali, inclusi i vincoli alle attività di mercato. Nel 2008 c'è stata disponibilità di sementi ma i fertilizzanti si sono ridotti a solo il 60 per cento rispetto ai livelli del 2007 e i rifornimenti di carburante al 70 per cento. Le quantità di raccolto sono anche molto basse a causa di una grande acidità del terreno e della crescente vulnerabilità a fattori climatici negativi come le inondazioni dell'agosto 2007.
"L'attuale modello produttivo agricolo e le tecniche impiegate non sono sostenibili. Il paese si è impegnato a preservare l'agricoltura, a migliorare la produzione di sementi e ad adottare pratiche più efficienti ma un cambiamento profondo dell'intero settore richiederà del tempo", ha aggiunto Josserand.
Scarse razioni alimentari
La famiglia media in DPRK continuerà "a fronteggiare grandi difficoltà per procurarsi sufficiente cibo" nel prossimo anno, hanno messo in guardia FAO e WFP. In media, ogni persona potrà contare su 142 chili di prodotti locali rispetto ai 167 chili necessari per una dieta equilibrata.
Le razioni alimentari fornite dal Sistema di Distribuzione Pubblico, vale a dire la principale risorsa alimentare per circa il 70 per cento della popolazione, saranno ridotte drasticamente, soprattutto nel periodo tra giugno e ottobre, nella cosiddetta lean season, quando cioè si stanno esaurendo i prodotti del raccolto precedente senza che ci siano ancora quelli della nuova stagione.
"Le precedenti verifiche sulla sicurezza alimentare avevano mostrato che la maggioranza delle famiglie sta già riducendo il numero di pasti giornalieri e ha una dieta troppo poco diversificata", ha detto Due.