"Questi fondi" dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid International "sono il primo vero segnale positivo dal 2003, anno dell'ultimo versamento italiano al Fondo. L'aspetto importante" continua De Ponte "è che per la prima volta i fondi versati al GFATM sono addizionali a quelli stanziati con la finanziaria per la cooperazione allo sviluppo". Questo è solo il primo passo: ActionAid International auspica che in occasione della conferenza dei paesi donatori prevista per settembre per il rifinanziamento del Fondo Globale nel biennio 2006-2007, il contributo italiano annuale venga incrementato e consolidato, anche attraverso uno strumento legislativo ad hoc che garantisca non solo la certezza ma anche l'addizionalità delle risorse rispetto a quelle per la cooperazione. Il versamento effettuato ieri dall'Italia ha una grande importanza, andando a moltiplicare le risorse complessive per la lotta all'HIV/AIDS, malaria e tubercolosi. Grazie ai fondi italiani, il contributo degli Stati Uniti potrà salire fino al tetto massimo stabilito, pari a 435 milioni di dollari. Gli USA infatti versano al Fondo un importo pari al massimo a un terzo delle risorse totali. La vittoria sulle pandemie di AIDS, tubercolosi e malaria, che mietono 16.000 vittime al giorno nei paesi in via di sviluppo, rimane purtroppo ancora lontana. Il Fondo deve ancora reperire 1 miliardo di dollari per finanziare interventi adeguati nel solo 2005. La leadership italiana nella lotta all'AIDS si potrebbe rafforzare nei prossimi mesi attraverso l'impegno nella ricerca sul vaccino contro la malattia. ActionAid International chiede di essere coinvolta nei processi di consultazione legati alla definizione del meccanismo di acquisto anticipato dei vaccini. Tale strumento, oltre a incentivare e velocizzare la ricerca scientifica, dovrà prevedere garanzie che favoriscano l'accesso universale e un adeguato trasferimento di tecnologie nel Sud del mondo. Il nostro Paese ha mantenuto gli impegni verso il Fondo Globale, ma difficilmente riuscirà a rispettare quelli stabiliti dall'Unione Europea per l'aiuto pubblico allo sviluppo, arrivare: allo 0,33% nel 2006 e allo 0,51% nel 2010 del rapporto aiuto pubblico allo sviluppo / prodotto interno lordo. ActionAid International chiede al governo italiano di individuare gli strumenti adeguati per mobilizzare risorse aggiuntive per l'aiuto pubblico allo sviluppo, dove l'Italia è ultima con lo 0,15%. "La lotta all'AIDS, infatti, non può essere separata dalla lotta alla povertà" conclude Marco De Ponte. Per informazioni si prega di contattare: Ufficio Stampa ActionAid International Andrea Comollo - 02 74 200 276 - a.comollo@actionaidinternational.it

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