Guidata dal Presidente S.E. Mons. Giuseppe Merisi, vescovo di Lodi, la Presidenza di Caritas Italiana si è riunita lunedì e martedì a Roma. Ci si è confrontati su tematiche che danno senso all'operatività delle 220 Caritas diocesane in Italia, chiamate a stare ogni giorno accanto ai più poveri, attraverso le opere, la cura del lavoro in rete e l'accompagnamento formativo. Interventi che chiedono sempre maggiore incisività, in un periodo di sconvolgimenti finanziari internazionali, con pesanti ricadute anche a livello europeo ed italiano, soprattutto nei confronti dei più poveri.
Particolare attenzione è stata data alla definizione delle linee per la presentazione dei progetti finanziati attraverso una quota dei fondi 8x1000 Italia. Un capitolo importante, se si pensa che Caritas Italiana ha attivato nel periodo 2000-2007 circa 1.230 progetti di cui: 844 sui vari ambiti di bisogno (carcere, tratta, disagio mentale, inclusione sociale?); 264 sulla promozione degli strumenti propri delle Caritas diocesane (centri di ascolto, osservatori, laboratori caritas parrocchiali); 47 derivanti dalla progettazione sociale post-emergenza (con risorse provenienti da collette nazionali o altri contributi); 44 nazionali (gestiti direttamente dalle aree e servizi di Caritas Italiana, sui vari ambiti: carcere e comunicazione, Itaca Sud, Caschi bianchi, IV Censimento dei servizi socio-assistenziali promossi o collegati con le Chiese locali, ?); 35 su specifici progetti di Caritas Italiana (con risorse derivanti da progetti nazionali, ma che vedono il coinvolgimento diretto delle Caritas diocesane: aree metropolitane, servizio civile, progettazione di qualità?).
Altro punto nodale ha riguardato le prospettive del Servizio civile. Già quest'anno - come denunciato dalla Cnesc - ha avuto una battuta d'arresto con soli 32.000 volontari rispetto ai 50.000 del 2007. Gli ulteriori tagli previsti per il futuro mettono a rischio la possibilità di avere bandi per il 2009 se non per un esiguo numero di volontari. Per il 2008 Caritas Italiana, attraverso le Caritas diocesane, ha proposto 189 progetti per un totale di 1.572 posti, di cui quasi 80 all'estero ed è stato possibile coprirne l'81%, mentre per il 2009, nonostante le non rosee prospettive, sono stati presentati addirittura 369 progetti di servizio civile in Italia e all'estero che prevedono l'impiego di 3.428 volontari. È stata anche ribadita l'importanza del Servizio civile come valida proposta educativa che consente di intercettare i giovani di diversa provenienza e le loro aspettative, ma nel contempo si è posto l'accento sulla necessità di incentivare la promozione e la diversificazione delle proposte in un'ottica di pastorale integrata, per consentire alle Chiese locali di sperimentare cammini nuovi di coinvolgimento e relazione tra giovani, Chiesa e territorio.
Non sono mancati gli approfondimenti su aree oggetto di crisi. In particolare si è parlato del Congo e della Georgia. Nei giorni scorsi è stato possibile incontrare il direttore della Caritas del Congo e il direttore della Caritas diocesana di Kindu. Caritas Italiana - che lavora da anni accanto alla Chiesa locale in particolare per il recupero dei bambini soldato - ha rilanciato con l'occasione un appello ai donatori per garantire generi non alimentari di prima necessità per circa 15.000 famiglie (90.000 persone) e sostenere Caritas Congo anche nel nuovo piano di interventi d'urgenza, aiuti e kit sanitari, a beneficio di altre 25.000 famiglie (150.000 persone) e di 32 Centri sanitari. In totale occorrono più di 3 milioni di euro. Per i prossimi sei mesi Caritas Italiana, per sostenere i vari interventi in atto, prevede un impegno di oltre 200.000 euro.
Per quanto riguarda la Georgia, Caritas Italiana ha effettuato una missione in loco dal 17 al 20 novembre ed ha partecipato alla Task force di Caritas Europa per la Georgia (composta anche dalle Caritas di Germania e Francia).
Rimane urgente sostenere i profughi del conflitto, non solo con aiuti d'urgenza, ma pensando anche a scuole, luoghi di aggregazione e progetti di sviluppo economico.