In conseguenza dei seri disordini politici in corso in Thailandia, che hanno portato, tra l'altro, all'occupazione dell'aeroporto di Bangkok, l'AIFO è stata costretta ad annullare i 3 workshop internazionali che erano in programma nella prima settimana di dicembre a Bangkok. I workshop erano stati organizzati dall'AIFO in partnership con l'OMS, con UNESCAP (Programma delle Nazioni Unite per l'Asia del Pacifico per la disabilità) e con altri partners internazionali.
Il primo workshop, sul tema "Salute Mentale e Riabilitazione su Base Comunitaria", era previsto dal 4 al 5 dicembre 2008. Il workshop avrebbe riunito rappresentanti di diversi paesi del mondo, tra i quali molte persone che lavorano nelle zone rurali dei paesi poveri, per discutere di come migliorare gli interventi comunitari a favore delle persone con malattie psicosociali. Nei giorni successivi erano in programma due altri workshops relativi rispettivamente ai diritti delle persone con disabilità e ai programmi di riabilitazione su base comunitaria nell'ambito dei progetti per la cura e riabilitazione dei malati di lebbra. Nel corso del primo si prevedeva un dibattito incentrato sulla Convenzione delle Nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità, firmata ma ancora non ratificata dal Governo italiano. Nel secondo si sarebbero approfondite le problematiche relative ai circa 2 milioni di ex malati di lebbra che presentano gravi disabilità a causa della malattia e dei circa 10 milioni di ex malati di lebbra che ancora subiscono le conseguenze della malattia a livello sociale.
Infine, l'OMS aveva organizzato nello stesso periodo, con la collaborazione dell'AIFO, un congresso internazionale sulla Riabilitazione su base comunitaria.
Tutti gli appuntamenti sono stati rinviati a data da destinarsi.
Fonti locali affermano che il pericolo che si verifichino episodi di violenza è reale, soprattutto nei luoghi di maggiore rappresentatività, come nei pressi del Palazzo del Governo o negli aeroporti. La chiusura dell'aeroporto di Bangkok, precisano le fonti, costa al paese 44 milioni di euro al giorno, e il suo protrarsi potrebbe causare una grave crisi economica.
AIFO esprime la propria profonda preoccupazione per la grave situazione verificatasi in Thailandia e auspica che essa possa presto risolversi attraverso il dialogo e la costruzione di un percorso di pace che possa sfociare in una nuova stabilità politica garantita dal consenso sociale, che ponga come priorità l'attenzione verso le fasce più povere e marginali della società e la tutela dei diritti umani fondamentali.
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