L'AIFO ha avviato ieri un progetto di emergenza per offrire soccorso immediato a 3.000 sfollati che si presentano al Centro di salute mentale di Goma sostenuto dall'AIFO in cerca di aiuto. Le attività del progetto sono state già avviate con i pochi fondi disponibili, ma sono necessari con la massima urgenza nuovi fondi, indispensabili all'acquisto dei beni di prima necessità che possano garantire la sopravvivenza agli sfollati.

La situazione a Goma è precipitata lo scorso 29 ottobre. Suor Giovanna Gallicani, che collabora col Centro di Salute mentale sostenuto dall'AIFO, ha dichiarato: "La città di Goma vive nella paura, tristezza ed incertezza. Una grave crisi alimentare è alle nostre porte. I prezzi sono andati alle stelle. Dalle zone interne, nostri granai, non arriva più nulla a causa della guerra e dell'occupazione. Il grande massacro avvenuto a Kiwanja, un grosso centro abitato a 60 km da noi, ha messo la popolazione nel terrore. Moltissimi giovani sono stati trucidati nelle loro case e gli sfollati di guerra aumentano ogni giorno. Stiamo aspettando gli sviluppi della situazione e ormai la speranza della pace si allontana di giorno in giorno".

Saccheggi, massacri, stupri, distruzioni e vessazioni di ogni tipo sui civili inermi hanno fatto precipitare la città nell'orrore. Nei campi sfollati improvvisati lungo le strade manca tutto. I centri di salute sono chiusi, le farmacie hanno terminato le scorte.

Il Centro di Salute Mentale sostenuto dall'AIFO a Goma sta vivendo un periodo di vera emergenza ed ha bisogno di ricevere cibo, acqua e medicine per poter assistere i propri pazienti. Ogni giorno si registrano 60 nuovi casi ma il Centro ha una capacità di soli 80 posti letto per i ricoveri. Per far fronte all'incremento dei pazienti traumatizzati è necessario aumentare il personale specializzato. E' presente un elevato numero di bambini con convulsioni infantili, sia da trauma che febbrili; questa condizione, se non adeguatamente affrontata, porta alla cronicizzazione della patologia fino all'epilessia. Presso il centro erano già in cura molti bambini affetti da epilessia, che ricevevano una corretta risposta terapeutica con farmaci che venivano acquistati nel vicino Rwanda. Con lo scoppio del conflitto i confini sono stati chiusi, impedendo il normale approvvigionamento, e contemporaneamente il numero dei pazienti in cura è sensibilmente aumentato. Attualmente le frontiere con il Rwanda sono aperte e si intende quindi rifornirsi lì di medicinali, acquistandone uno stock che renda il Centro autonomo per almeno 6 mesi. 

Il Centro si occupa anche del sostegno delle spese per le cure ospedaliere delle vittime traumatizzate. Alcuni pazienti che si rivolgono al centro presentano ferite o condizioni di salute pericolose per la loro vita e si rende necessaria la loro ospedalizzazione. Tuttavia gli ospedali della città pretendono dal Centro di Salute Mentale il sostegno delle spese mediche. Senza questa garanzia i pazienti vengono dimessi.
Nell'attuale situazione di emergenza diventa indispensabile garantire un pasto giornaliero adeguato ai pazienti. Il prezzo degli alimentari è salito in modo incontrollato. Il cibo sarà preparato presso il centro "Caana", dove sono accolte le donne vittime di stupro che hanno dato vita a questa attività di ristorazione. Il Centro si occuperà anche della preparazione del cibo per i malati ricoverati presso gli ospedali della città.  Per sfruttare al meglio i fondi, si acquista tutto quanto possibile alla frontiera con il Rwanda e in parte a Kinshasa, nella capitale, e lo si trasporta per via aerea.

Molte persone attendono in fila, sotto il sole, anche più di 12 ore prima di ricevere un pasto o trovare una sistemazione. Per questo il Centro distribuisce almeno un litro di acqua minerale a ciascuno degli sfollati. Si tratta di un piccolo aiuto, indispensabile per evitare la disidratazione e per lenire le sofferenze. L'acqua viene acquistata alla frontiere con il Rwanda, oppure a Kinshasa e poi trasportata via aerea.

Tutte le attività descritte sono condotte grazie ai fondi inviati dall'AIFO: è pertanto urgente il contributo finanziario dall'Italia: ogni donazione all'AIFO destinata al Progetto di emergenza Goma contribuirà a salvare una vita, altrimenti destinata a una tragica fine.

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