Roma, 10 novembre 2008 - «Il Bilancio Sociale del Comitato Italiano per l'UNICEF è uno strumento fondamentale per far conoscere i risultati raggiunti attraverso le attività sul territorio, non solo dal punto di vista numerico, ma anche e soprattutto sotto il profilo etico, cioè nel modo in cui sono stati raggiunti», ha detto il Vice Presidente amministrativo dell'UNICEF Italia Claudio Leone nel presentare a Roma la VI edizione del Bilancio Sociale dell'UNICEF Italia.
«Avere un bilancio sociale non è un obbligo di legge, ma una scelta di trasparenza. Scelta che l'UNICEF ritiene doverosa nei confronti di tutti coloro (donatori, volontari, associazioni, istituzioni) che a vario titolo contribuiscono alla riuscita della missione dell'UNICEF nel nostro paese.»
Nel Bilancio Sociale 2007 è possibile conoscere i risultati delle iniziative di raccolta fondi realizzate in Italia a beneficio dei programmi UNICEF in 156 Paesi e territori del mondo, gli investimenti e i costi, gli indicatori di efficienza economica, ma anche le numerosissime partnership e attività con la società civile (associazioni, scuole, istituzioni, imprese, media ecc.).
Anche se fa parte dell'ONU, l'UNICEF è una delle pochissime agenzie che non riceve quote obbligatorie dal bilancio delle Nazioni Unite.
I fondi a disposizione (3,4 miliardi di dollari nel 2007) provengono da donazioni volontarie da parte di governi, privati e aziende che scelgono liberamente quanto offrire.
La performance dell'UNICEF Italia
Nel 2007 l'UNICEF Italia ha raccolto 61 milioni di euro (+ 9% rispetto al 2006) e si è registrata una ripresa dell'indice di efficienza gestionale - cioè il rapporto tra le entrate e i costi sostenuti per ottenerle - rispetto al 2006.
Sono stati trasferiti ai programmi dell'UNICEF nel mondo 42,3 milioni di euro (+14% rispetto al 2006), che consentono all'UNICEF Italia di essere tra i primi 10 Comitati nazionali per fondi raccolti (il 6° dopo Germania, Giappone, Stati Uniti, Paesi Bassi e Francia).
I fondi del "5 per mille" sono stati trasferiti a programmi di emergenza ad Haiti, nel Territorio Palestinese Occupato e in Sudan (Darfur e Sud Sudan) e a programmi specifici in altri paesi: Angola, Bangladesh, Benin, Ciad, R.D. Congo, Eritrea, Guinea Bissau, India, Malawi, Mozambico, Sierra Leone).
L'UNICEF Italia ringrazia DNV (Det Norske Veritas) per l'attività di verifica e attestazione di questo Bilancio Sociale, e Novo Nordisk - che da anni supporta il progetto dell'UNICEF per i bambini di strada nella Repubblica Democratica del Congo - per aver sostenuto parte dei costi per la realizzazione di questo Bilancio Sociale.
«Le attività di verifica svolte da DNV presso UNICEF, hanno mostrato un processo di reporting maturo e conosciuto da tutti gli operatori, migliorato con continuità nel tempo» ha commentato Antonio Astone, Industry Sector Market Development Manager, DNV Italia. «Il risultato è un quadro chiaro e dettagliato delle principali informazioni riguardanti la gestione ed il rapporto con gli stakeholder.»