I gruppi armati nella Repubblica Democratica del Congo hanno attaccato alcune scuole nel tentativo di reclutare bambini soldato. Save the Children denuncia due episodi recenti i cui gli scolari sono stati presi di mira e sottolinea come tali attacchi sono parte di una strategia che nelle scorse settimane ha visto un aumento esponenziale dei reclutamenti di bambini.
Il 26 ottobre un gruppo armato ha attaccato una scuola secondaria a Shasha, sette chilometri fuori da Sake. Dodici bambini sono riusciti a salvarsi, ma uno è stato ucciso.
Il 10 ottobre, vicino a Masisi, sette bambini e tre insegnanti sono stati rapiti da un gruppo armato che li ha aspettati all'uscita di scuola. Sono stati tenuti in ostaggio per due giorni e costretti a trasportare armi e munizioni, prima di riuscire a scappare.
Altri reclutamenti forzati sono avvenuti a Singa e Rutshuru.
"C'è stata una vera e propria escalation nel numero di bambini che sono stati arruolati dall'inizio di questa nuova fase di violenza nel paese" ha dichiarato Ishbel Matheson, portavoce di Save the Children nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo. "Un bambino mi ha raccontato di aver paura ad andare a scuola perché ha il timore di nuovi attacchi. Per questi bambini, ricevere un'istruzione è l'unica speranza per il loro futuro. Se viene loro impedito di andare a scuola, perdono quest'opportunità."
Il conflitto nella Repubblica Democratica del Congo storicamente ha tra le sue vittime principali i bambini. I maschi sono obbligati a combattere, mentre le femmine diventano "mogli" dei soldati. Prima di quest'aumento improvviso di violenze, si stimava che fossero circa 3000 i bambini nei gruppi armati del Paese, numero destinato ora ad aumentare rapidamente.
Save the Children, che lavora nella Repubblica Democratica del Congo dal 1994, sta portando avanti uno dei più grossi progetti per reintegrare i bambini soldato nelle loro comunità di origine. Nell'ultimo anno, l'Organizzazione ha supportato circa 2200 bambini fuoriusciti dai gruppi armati e riunito la maggior parte di loro con le proprie famiglie: ora, però, rischiano di nuovo di essere arruolati e spinti ancora a combattere.
"Per questi bambini il pericolo del reclutamento forzato è un incubo ricorrente." continua Ishbel Matheson. "Coloro che sono stati obbligati a combattere in un conflitto armato, riportano terribili danni fisici ed emotivi. Hanno subito traumi fortissimi poichè sono stati separati dalle loro famiglie e hanno dovuto assistere ad esecuzioni, pestaggi e torture. Alcune ragazze hanno anche dei bambini".
"Abbiamo lavorato a lungo per riunire questi bambini alle loro famiglie o trovare delle famiglie affidatarie per loro. Ma, in questo momento, tutto rischia di essere vanificato e i bambini possono essere di nuovo costretti a combattere." , conclude Matheson. Save the Children chiede perciò a tutti i gruppi armati di fermare il reclutamento forzato di bambini, nel rispetto dell'Accordo di Pace di Goma dello scorso gennaio.
Il riaccendersi del conflitto, ha provocato oltre 300.000 sfollati nel paese solo nell' ultima settimana. Circa la metà di essi sono bambini, che non hanno accesso al cibo, ai sevizi sanitari, non hanno un rifugio e possono essere facilmente separati dalle loro famiglie. In questa situazione di terribile caos, i bambini sono a rischio di abusi, violenza sessuale e rapimenti da parte dei gruppi armati, i cui esponenti sono presenti tra gli sfollati Dall'inizio di questa cruenta fase di violenza l'Organizzazione ha trovato 250 minori non accompagnati nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, che sta cercando di identificare e riunire alle proprie famiglie. Inoltre l'Organizzazione che nel complesso ha aiutato 50.000 persone, pari a più del 10% di quelle colpite dal conflitto. In particolare, negli ultimi giorni, grazie all'apertura di un corridoio umanitario tra Goma e Kibati, è riuscita a raggiungere e soccorrere 1800 persone.
NOTA
La Repubblica Democratica del Congo e Riscriviamo il Futuro
La Repubblica Democratica del Congo è uno dei paesi in conflitto in cui Save the Children opera attraverso la sua campagna Riscriviamo il Futuro, che ha l'obiettivo di consentire l'accesso ad un'istruzione di qualità ad 8 milioni di bambini che vivono in paesi vittime o reduci dalla guerra entro il 2010. Dal lancio della campagna, avvenuto circa tre anni fa ad oggi, l'Organizzazione ne ha già aiutati circa 6.000.000. Per contribuire
fino al 13 novembre si può inviare un sms solidale al numero 48545 dal proprio cellulare personale Tim, Vodafone, 3 e Wind o chiamare da telefono fisso telecom , e dare così 2 euro per riscrivere il futuro dei questi bambini,
Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia
Tel 06 48070071-23
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