"La storia del calciatore interista Mario Balotelli è solo la punta di un iceberg di un fenomeno che riguarda migliaia di minori in Italia, in attesa per anni di essere adottati da una famiglia." Così ha commentato Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. - Amici dei Bambini, il comunicato pubblicato oggi sul sito del calciatore.
Sono numerosi i casi analoghi a quello del calciatore: il disinteresse della famiglia di origine, un affido temporaneo che si trasforma in un sine die, l'incapacità delle istituzioni competenti di rendere adottabile un minore di fatto abbandonato dai genitori biologici.
La storia di Balotelli lega con un filo rosso la sua vicenda a quella di altri bambini e adolescenti che vivono in comunità educative, in case famiglia o con i genitori affidatari, in attesa di vedere riconosciuto il diritto a crescere con una mamma e un papà. Si tratta di minori vincolati alle famiglie di origine in virtù di legami di sangue e, spesso, di relazioni affettive quasi inesistenti. Per questo vengono sballottati come pacchi postali di comunità educativa in comunità educativa o attendono il rinnovo dell'affido familiare con ansia.
Dietro queste situazioni si nascondono genitori che si presentano solo nei casi in cui "fa comodo". A differenza di Balotelli, però, le storie di questi minori non fanno notizia, rimanendo così in una zona grigia del diritto di cui nessuno si occupa.
Laura Salerno
Ufficio Stampa Ai.Bi. - Amici dei Bambini
tel. 02/98822 347 - 334/6412 809
www.aibi.it