In una interrogazione a risposta orale al Ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi, la senatrice Poli Bortone ha riferito che, a seguito di un esposto, la Commissione europea ha richiesto informazioni al Governo Italiano sul regime fiscale agevolato, di cui beneficiano le imprese cooperative ed, in particolare, quelle di grandi dimensioni che non rientrano nella categoria delle piccole e medie imprese (PMI).

Secono Poli Bortone in questo modo la Commissione ha avviato una procedura di controllo su aiuti esistenti. Queste procedure, che riguardano misure preesistenti all'entrata in vigore del Trattato CE, non possono concludersi con una decisione di recupero delle somme erogate, ma solo con una eventuale richiesta di modifica o soppressione del regime.

L'interrogante riferisce, poi, quanto dichiarato, al riguardo, dal Commissario alla Concorrenza, Neelie Kroes, rispetto all'intento della Commissione di eliminare distorsioni del mercato determinate da agevolazioni fiscali a vantaggio delle grandi cooperative che operano in concorrenza con le altre imprese commerciali, al contempo salvaguardando quelle cooperative mutualistiche che perseguono obiettivi sociali. Tutto ciò premesso, nell'interrogazione si chiede di sapere quale sia lo stato della procedura informativa in questione e se e come il Governo intende intervenire per adeguare la normativa italiana in tema di agevolazioni fiscali delle cooperative di grandi dimensioni, alle disposizioni comunitarie.

"Al riguardo - ha detto il ministro Andrea Ronchi nella sua risposta - devo innanzitutto confermare che la Commissione europea, con lettera del 18 giugno 2008, ai sensi dell'art. 88 paragrafi 1 e 2 del Trattato istitutivo della Comunità Europea, ha formalmente aperto una procedura di cooperazione per aiuti esistenti, con riferimento al regime fiscale preferenziale applicabile alle cooperative di consumo nei settori dei servizi bancari e della distribuzione al dettaglio.

Le principali misure oggetto di valutazione riguardano, in particolare, la possibilità per le cooperative di dedurre dal reddito imponibile gli utili accantonati nelle riserve indivisibili ed i ristorni; inoltre, è all'esame la misura concernente la riduzione fiscale degli interessi corrisposti dalle cooperative ai membri per depositi a breve termine. Secondo la Commissione queste disposizioni possono rientrare nella nozione di aiuti di Stato e potrebbero ritenersi incompatibili con la relativa disciplina comunitaria, ove applicate a cooperative che, non rispondendo a determinati parametri dimensionali, non appartengano alla categoria delle piccole e medie imprese.

Infatti, la Commissione - pur ribadendo che le agevolazioni fiscali riguardanti gli utili generati da scambi con i membri di una cooperativa non si possono certamente qualificare come aiuti di Stato - dubita, nel caso delle grandi cooperative, della sussistenza di un effettivo coinvolgimento dei membri e di un adeguato livello di mutualità; conclude, pertanto, che in assenza di detti presupposti dovrebbero applicarsi le medesime regole fiscali dettate per le società aventi scopo di lucro. Tenuto conto delle predette considerazioni - da ritenersi preliminari in quanto costituenti la base di un confronto con il Governo italiano - la Commissione ha chiesto di fornire osservazioni.

Il Governo ha già fornito queste osservazioni alla Commissione con nota del 23 settembre 2008, illustrando preliminarmente le ragioni per le quali ritiene che il regime fiscale delle cooperative non costituisca un aiuto di Stato, trattandosi di misure di carattere generale alle quali manca il requisito della selettività; le stesse, peraltro, si inseriscono nel quadro giuridico riguardante le società cooperative che, in quanto nettamente diverso ed autonomo rispetto a quello delle società lucrative, giustifica l'esistenza di elementi differenzianti, con riferimento al trattamento fiscale. Nella medesima nota di risposta - ha continuato il Ministro per le Politiche Europee - il Governo ha descitto, inoltre, le novità legislative che di recente sono state introdotte nella materia con il decreto-legge 25 giugno 2006, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 5 agosto 2008, n. 133.

Come illustrato dal ministero delle Finanze , per effetto del citato provvedimento, il prelievo fiscale sul sistema cooperativo risulta inasprito, essendo stata disposta l'elevazione della percentuale di imponibilità degli utili accantonati a riserva per le cooperative di consumo, che è passato dal 30 al 55 %; inoltre, è previsto l'incremento del carico impositivo in capo al socio sugli interessi allo stesso erogati dalle cooperative di medie e grandi dimensioni, che è passato dal 12,5 al 20 %; infine è prevista l'introduzione di un nuovo prelievo sugli utili per le cooperative di grandi dimensioni nella misura del 5 %, devoluto al Fondo di solidarietà per i cittadini meno abbienti.

L'attuale quadro normativo di riferimento risulta, quindi, sostanzialmente innovato rispetto a quello che la Commissione europea ha esaminato per formulare le proprie osservazioni preliminari. Il Governo - ha concluso Ronchi - è, pertanto, in attesa di nuove valutazioni della Commissione, che tengano conto del regime risultante per effetto della modifica legislativa a cui ho appena fatto cenno e, al momento, non ha allo studio ulteriori modifiche della disciplina fiscale del settore".

 

Partner della formazione

ConfiniOnline fa rete! Attraverso la collaborazione con numerosi enti profit e non profit siamo in grado di rivolgere servizi di qualità a costi sostenibili, garantendo ampia visibilità a chi supporta le nostre attività. Vuoi entrare anche tu a far parte del gruppo?

Richiedi informazioni