30/10/2008 - Sono preoccupanti le notizie sulla situazione politica e sociale nella Repubblica del Congo. Dalla sede locale di SOS Villaggi dei Bambini stanno arrivando gli ultimi aggiornamenti sul conflitto armato scoppiato tra le forze ribelli e le truppe del governo.
La guerriglia è esplosa a 20 kilometri dalla città di Goma, rimasta preda degli scontri a fuoco ed invasa successivamente (il 29 ottobre) dai ribelli. Anche se i due Villaggi SOS in Congo, a Bukavu e a Uyira, sono lontani dalla principale zona di guerra, le strutture SOS risentono indirettamente della drammatica situazione al nord del paese.
Le provviste che solitamente arrivano dal nord di Kiyu sono state bloccate fin dall'inizio della guerriglia, causando una pericolosa scarsità di cibo che ha portato ad un forte innalzamento dei prezzi. La popolazione di Bukavu è anche preoccupata per l'epidemia di peste che ha colpito la Provincia dell'est del Congo, con la paura che il contagio possa diffondersi verso il sud.
Il Villaggio SOS di Bukavu non corre pericolo al momento, anche se la situazione sociale è molto tesa: il capitano delle truppe locali ha minacciato il direttore a seguito del rifiuto di tagliare gli alberi del Villaggio SOS, per usarli come legna per il fuoco dei militari. Pur non essendo a rischio diretto, il Villaggio di Bukayu rimane preparato per ogni eventualità. Le mamme SOS stanno comprando cibo per aumentare le scorte in caso la situazione peggiorasse ulteriormente. I bambini seguono le normali lezioni scolastiche, mentre i collaboratori continuano a lavorare sui progetti di sostegno.
Il direttore nazionale di SOS Villaggi dei Bambini in Congo, Marthe Kangene, ha comunicato che un grande numero di rifugiati sta scappando da Goma verso Bukayu, creando un forte aumento della richiesta di cibo ed altri beni di prima necessità. Le provviste per la città di Bukavu passavano solitamente da Goma, ma a causa dell'assedio gli alimenti sono ormai diventati una merce difficile da recuperare. La sede internazionale di SOS Villaggi dei Bambini sta monitorando da vicino la situazione in Congo, per attuare eventuali programmi di emergenza.